giovedì 30 luglio 2009

Iniziativa Franchetto per i disoccupati

Dai banchi dell’opposizione in Consiglio regionale Gustavo Franchetto (Italia dei Valori) lancia un appello per aiutare chi è in difficoltà: “Tra le famiglie che occupano gli alloggi popolari sono molte quelle in condizioni di povertà. Ho pensato a loro, strette nella morsa della crisi”. Il consigliere regionale IdV propone che venga sospeso il pagamento del canone di affitto a chi è disoccupato o in cassa integrazione ed occupa alloggi di edilizia popolare (sia di proprietà regionale negli Ater, che di proprietà dei comuni capoluogo negli Agec). “Stiamo discutendo l’assestamento di bilancio – sostiene il dipietrista veronese - e alcuni emendamenti che andavano in aiuto a chi sta subendo più di altri la crisi, cioè chi resta senza lavoro, sono stati respinti dalla maggioranza di centrodestra. Ho proposto allora che l’aula adotti un ordine del giorno che impegni gli enti preposti ad alleggerire la zavorra dell’affitto a chi si trova in questa condizione”. “Anche se fossero importi modesti – aggiunge Franchetto - per chi non sa come mandare a scuola i figli o è in difficoltà per mettere assieme pranzo e cena, sarebbe un’importante boccata d’ossigeno”. “Le famiglie meno abbienti che sono in affitto nel mercato privato non verrebbero purtroppo raggiunte da questo provvedimento - precisa l’esponente IdV - ma la Regione assicura già un sostegno economico a chi è in difficoltà nel pagamento del canone di locazione, con il cosiddetto Fondo Affitti, che viene erogato dai Comuni di residenza”.

venerdì 24 luglio 2009

CITTADINI IN-COMPIUTI

Tra gli altri ospiti, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il segretario del Partito Democratico Dario Franceschini, il presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti, il direttore della Caritas Italiana Vittorio Nozza, l'osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa Aldo Giordano

Roma, 24 luglio 2009 - Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo. E' dedicato quest'anno al tema della cittadinanza, tra limiti e possibili sviluppi, il tradizionale Incontro nazionale di studi delle Acli, giunto alla sua quarantaduesima edizione, in programma a Perugia dal 3 al 5 settembre. Ospite nella prima giornata: il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini.
Partendo dal riconoscimento dell'«insufficienza» dell'attuale statuto, non più adeguato ad una società «mobile e plurale» come quella odierna, le Acli si propongono di elaborare un «nuovo modello di cittadinanza», capace di riconoscere le esigenze e i diritti dei nuovi lavoratori precari, delle donne, dei giovani, degli immigrati, delle famiglie. Cittadinanza vuol dire insieme «democrazia e inclusione sociale» - sostengono le Acli - ma questo è oggi possibile solamente passando «da una concezione stato-centrica della cittadinanza ad una nuova visione umano-centrica, che faccia coincidere, appunto, il cittadino con la persona».
Numerosi gli ospiti porteranno il loro contributo alle giornate di studio di Perugia. A partire da giovedì 3 settembre (ore 15.00, Teatro del Pavone, Piazza della Repubblica) con l'intervento del presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini. La relazione del presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero darà il via ai lavori della tre giorni. Prenderanno quindi la parola, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria Maria Pia Lorenzetti, il presidente dell'Istituto Treccani Giuliano Amato (La cittadinanza come fondamento della democrazia politica ed economica), il sovrintendete ai beni culturali del comune di Roma Umberto Broccoli (Alle radici della cittadinanza: l'eredità del mondo classico).
La giornata di venerdì 4 settembre è dedicata ai laboratori tematici, che affronteranno la questione cittadinanza declinandola nei diversi ambiti della famiglia, dell'immigrazione, delle donne e dei giovani, del lavoro, dell'economia, dell'ambiente, dell'educazione e della partecipazione. Parteciperanno, tra gli altri, il neo-presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti e la storica Anna Bravo dell'Università di Torino. Nel pomeriggio, porterà il suo contributo il segretario nazionale del Partito Democratico Dario Franceschini.
Sabato 5 settembre, infine, presso la Sala dei Notari nel Palazzo dei Priori (Piazza IV Novembre). la giornata conclusiva dell'Incontro di Studi, con la proposta di un manifesto per la nuova cittadinanza. Intervengono tra gli altri: mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana (La cittadinanza e la nuova questione sociale); Leonardo Becchetti, dell'Università di Tor Vergata (La cittadinanza economica); mons. Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il consiglio d'Europa (Anche in Europa cittadini in-compiuti: quale ruolo per i cristiani nella società civile europea?).

martedì 21 luglio 2009

L'AQUILA: DOMANI SI RIUNISCE LA PRESIDENZA NAZIONALE DELLE ACLI. L'INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE. LE INIZIATIVE DI SOLIDARIETA'

Roma, 21 luglio 2009 - Domani, mercoledì 22 luglio, riunione eccezionale della presidenza nazionale delle Acli all'Aquila, per fare il punto sulle iniziative di solidarietà promosse in seguito al terremoto, e inaugurare ufficialmente la nuova sede dell'associazione. La vecchia sede, infatti, in Via Arco dei Francesi, in piena zona rossa, è tutt'ora inagibile e inaccessibile. Come molti dei circoli delle Acli, compreso lo storico "Acli Fanin", accanto alla Chiesa di Santa Maria di Roio, costituito nel 1946: il circolo Acli più antico dell'Aquila e d'Abruzzo, tra i più antichi d'Italia.
Primo appuntamento, dunque, alle ore 11.00 in Via Carducci 30, nel quartiere di Pettino, per l'inaugurazione ufficiale della nuova sede delle Acli provinciali e regionali, del Patronato e del Caf Acli. Presenti tra gli altri: l'arcivescovo metropolita mons. Giuseppe Molinari, il sindaco Massimo Cialente, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
Nel pomeriggio, dalle 15.30, nella stessa sede, si riunisce la presidenza nazionale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. Tra le questioni all'ordine del giorno, il punto sulle iniziative di solidarietà promosse dalle Acli in seguito al tragico terremoto del 6 aprile e i progetti in cantiere per il prossimo futuro. (c.s.)

venerdì 10 luglio 2009

Malattie rare metaboliche: spot Aismme

Malattie genetiche metaboliche : non c’è più tempo. Uno spot dell’AISMME per lo screening neonatale allargato. Con la voce di Veronica Pivetti

Padova, 11.07.2009. Si chiamano Stefano, Sara, Matteo, Milo, sono bambini che non hanno avuto la fortuna di nascere il Toscana od in una delle poche aree in Italia dove viene applicato lo screening neonatale allargato, un semplice test che consente l’identificazione precoce di 60 malattie metaboliche ereditarie, permettendo sin da subito l’applicazione di diete e cure che evitano l’instaurarsi di gravi danni nell’organismo quando anche non la morte. La loro malattia non è stata identificata immediatamente e così non sono stati curati in modo adeguato. Alcuni di loro sono morti, altri stanno solo aspettando, altri ancora vivranno, ma non potranno mai giocare come tutti gli altri bambini. Eppure sarebbe bastata una goccia del loro sangue e la sensibilità di Governo e Regioni per fare della loro una vita “normale”.
“Non deve più essere la sorte a scegliere per i 570 mila bambini che nascono ogni anno in Italia - spiega Cristina Vallotto, presidente di AISMME Onlus, l’Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie, che riunisce genitori di bambini affetti da queste malattie - Il test deve essere disponibile in tutte le Regioni nel nostro Paese”. Attualmente vengono screenati per legge solamente i nuovi nati nella Regione Toscana e le altre Regioni si stanno muovendo a macchia di leopardo, confidando sulla iniziativa personale di Amministratori pubblici o di istituzioni sanitarie: la Sicilia ha attivato la fase sperimentale del test, in Emilia Romagna se ne discute a livello istituzionale; su progetto sperimentale sin dal 2004 è stato applicato a tutti i neonati della Liguria e in una parte del Lazio; entro il 2009, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione dell’AISMME, lo screening metabolico allargato troverà applicazione in tutto il Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e nelle Provincie di Trento e Bolzano. Altrove tutto tace.
Un silenzio assordante, che l’AISMME sta da anni tentando di rompere. “Dall’anno della nostra fondazione, il 2005, stiamo facendo pressione sulle autorità nazionali e locali, politiche e sanitarie, e sensibilizzando la pubblica opinione – continua la Vallotto - perché lo screening neonatale allargato sia applicato su tutto il territorio nazionale. Siamo stati presenti sulle principali testate ed emittenti italiane ed abbiamo lavorato con campagne locali nelle diverse Regioni”. In questi giorni ha preso il via un’ulteriore campagna nazionale, forte di uno spot audio e video “Per non venire alla luce e poi ricadere nel buio” che verrà trasmesso sulle reti Mediaset, nelle emittenti locali e nelle principali radio italiane. Lo spot, con la regia di Fabio Sartor, è stato ufficialmente presentato il 28 febbraio a Roma, nel corso del convegno "Figli di un male minore?", organizzato nell’ambito della Seconda Giornata Mondiale delle Malattie Rare e sarà nelle prossime settimane in onda sulle principali reti televisive nazionali e locali. La voce allo spot è stata regalata dall’attrice Veronica Pivetti, mentre la location è il reparto di pediatria dell’Ospedale di Castelfranco Veneto, su gentile concessione del Direttore, il professor Luigi Pavanello.
“Abbiamo voluto realizzare uno spot che catturasse l’interesse e sollecitasse la curiosità, senza sfruttare i toni tragici o morbosi, le tinte forti di tanta pubblicità sociale - ha spiegato Manuela Pedron, vice Presidente di Aismme - Ne è venuto fuori un prodotto semplice ma bello, di facile comprensione, che ci auguriamo possa contribuire in modo efficace alle nostre campagne informative, aiutandoci nella nostra lotta per l’applicazione dello screening neonatale allargato a tutto il territorio italiano”.
“Quando sono stata contattata per girare questo spot non ho pensato neppure per un attimo di rifiutare - commenta Veronica Pivetti - E’ stata un’esperienza piacevole professionalmente, ma soprattutto importante dal punto di vista umano. Non avevo mai sentito parlare dello screening allargato e sono rimasta stupita da quanto poco serva, una goccia di sangue e pochi Euro, per dispiegare un programma di prevenzione così importante. Sono nata professionalmente come doppiatrice e ho lavorato moltissimo per cartoni animati, film e video per bambini. So quanto sia importante ‘dare la voce’, in particolare a chi, perché ancora non parla, è negata la parola”. “Quello dello spot è un messaggio importante - continua Veronica - dato in modo quieto e non allarmistico. Denota una grande serietà ma sottolinea anche l’importanza di un approccio sereno al problema. Troppo spesso la paura ci impedisce di affrontare esami e test che potrebbero dare esiti negativi. Questo spot ci insegna che non dobbiamo aver paura, non dobbiamo ficcare la testa sotto la sabbia per timore di soffrire. Nella vita può succedere di tutto, sta a noi mettere in campo tutti gli strumenti necessari per contenere i rischi. Bisogna avere il coraggio di voler conoscere sin da subito la verità, se questo può aiutarci a salvare una vita o a contenerne le sofferenze. Più controlli dunque, per i nostri bambini, e tutto l’amore che possiamo donare loro”.

(c.s.)

mercoledì 8 luglio 2009

ACLI: DOMANI A PADOVA SEMINARIO NAZIONALE SU "IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA"

In Italia, nel 2008, gli stranieri regolari residenti hanno raggiunto quota 4.000.000. Eppure manca ancora nel nostro Paese una «vera politica di integrazione» che sappia mettere insieme «diritti sociali, diritti politici e diritti di cittadinanza».
È quanto sostengono le Acli, che a questo tema dedicheranno domani, giovedì 9 luglio, a Padova (Sala Anziani del Municipio, via del Municipio 1 - ore 16), un seminario nazionale di studi. L'appuntamento - dal titolo: "Cittadini in-compiuti. Cittadinanza e immigrazione tra vecchi e nuovi confini" - è promosso dall'Area immigrazione della Presidenza nazionale delle Acli, in collaborazione con il Patronato e la Funzione studi.
Interverranno Antonio Russo, responsabile dell'Area Immigrazione delle Acli ("Diritto di cittadinanza e accesso al sistema di welfare"), Ennio Codini, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ("I nuovi confini della cittadinanza") e Lorenza Carlassare, costituzionalista, dell'Università degli studi di Padova. Coordinerà il dibattito Marco Ferrero, presidente provinciale delle Acli di Padova e concluderà i lavori Andrea Olivero, presidente nazionale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani.

martedì 7 luglio 2009

VARIANTE ALLA SS 12. FRANCHETTO: A CHE PUNTO SIAMO?

Vai su www.franchetto.net (raggiungibile anche cliccando www.franchetto.it). Nel sito internet di Gustavo Franchetto, consigliere regionale di Italia dei Valori , trovi la sua interrogazione sulla variante alla S.S. 12 di Verona. Dopo circa un anno, il politico IdV torna sull'argomento, per chiedere alla Giunta regionale a che punto sia l'iter del progetto. E poi, in momenti di crisi come questi, non bisogna incentivare la realizzazione di infrastrutture? Leggi tutto in Home page su www.franchetto.net

mercoledì 1 luglio 2009

Ddl sicurezza: Acli, seriamente preoccupati

Inascoltati tutti gli appelli. Irrisolta la questione delle "badanti" irregolari

Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani si dicono «seriamente preoccupate» per le conseguenze del disegno di legge sulla sicurezza che il Governo ha deciso di "blindare" con la fiducia anche al Senato, «nonostante i ripetuti appelli alla ragionevolezza - ricordano le Acli - promossi in questi mesi dalle organizzazioni sociali e dal mondo ecclesiale».
«Siamo preoccupati - spiega il presidente nazionale Andrea Olivero - per le misure restrittive e punitive che il disegno di legge introduce nei confronti dei cittadini immigrati, andando ad agire nella sfera dei diritti fondamentali e della dignità umana: il matrimonio, la salute, la scuola».
«Il Governo dovrà assumersi la responsabilità per aver voluto favorire, nei fatti e nelle intenzioni, un clima pericoloso di paura e di sospetto che alimenterà la clandestinità anziché combatterla, renderà gli immigrati irregolari ancora più invisibili, soprattutto sui posti di lavoro, provocherà forti limitazioni nell'esercizio dei diritti fondamentali, complicando la vita degli stessi immigrati regolarmente residenti».
Le Acli ricordano che rimane irrisolta la questione delle "badanti" irregolari e delle decine di migliaia di famiglie che le ospitano, avendo fatto richiesta di assunzione con il decreto flussi senza aver ricevuto ancora risposta. «Colpisce - commenta il presidente Olivero - la totale cecità del governo di fronte a questioni così evidenti come quella delle lavoratrici immigrate che assistono i nostri anziani». «Una cecità - continua Olivero - che tradisce un approccio puramente ideologico al tema dell'immigrazione e, più in generale, una mancanza di visione di futuro, una chiusura al mondo e ai cambiamenti che comunque avvengono e che non si è in grado di governare».