mercoledì 30 settembre 2009

FRANCHETTO SU TELENUOVO

Gustavo Franchetto, il consigliere regionale veneto di Italia dei Valori, partecipa OGGI, mercoledì 30 settembre, su TeleNuovo, al talk show in diretta "Rosso & Nero", dalle ore 21.15.
Per altre informazioni consulta il suo sito internet www.franchetto.net (raggiungibile anche cliccando www.franchetto.it).

giovedì 24 settembre 2009

SABATO DI PIETRO A MARGHERA

Riceviamo e pubblichiamo:

IL PRESIDENTE IDV INCONTRA LAVORATORI E PRECARI. CONFERENZA STAMPA ALLE 10.30

Il presidente di Italia dei Valori Antonio Di Pietro sarà in Veneto sabato mattina, con due appuntamenti a Marghera. Alle 9.30, al Municipio di Marghera, è in programma un incontro aperto a tutta la cittadinanza, in cui il leader IdV toccherà, oltre ai temi dell’agenda politica nazionale, anche il problema più sentito dalla gente, la mancanza di lavoro. Di Pietro, infatti, incontrerà i rappresentanti dei lavoratori delle fabbriche in crisi di Porto Marghera e del Coordinamento Precari della Scuola del Veneto. Terminato l’incontro pubblico Di Pietro risponderà alle domande dei colleghi della carta stampata e di radio e tv. La conferenza stampa inizierà alle 10.30, sempre nel Municipio di Marghera. Affiancheranno Di Pietro i due deputati veneti, Massimo Donadi (capogruppo IdV alla Camera) e Antonio Borghesi (vicecapogruppo alla Camera e responsabile Economia di IdV), il coordinatore regionale IdV Gennaro Marotta e i referenti provinciali e locali del partito.

Sabato 26 settembre, il programma:

Ore 9.30 - Marghera (Mestre - VE) Piazza del Municipio, 1. Sala Consiliare del Municipio (Piano Terra). Incontro pubblico con Rappresentanza dei lavoratori delle fabbriche in crisi di Porto Marghera e del Coordinamento Precari della Scuola del Veneto

Ore 10.30 - Marghera (Mestre) Piazza del Municipio 1. Sala del Municipio. Conferenza Stampa

martedì 22 settembre 2009

ALEX ZANOTELLI: Il grande rifiuto

EDITORIALE DI ALEX ZANOTELLI PUBBLICATO DA “MEGACHIPDUE.INFO”

Non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d’Assisi (Patrono d’Italia) che ha cantato nelle sue Laudi la bellezza di “sorella acqua” diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare l’acqua! Giorni fa abbiamo avuto l’ultimo tassello che porterà necessariamente alla privatizzazione dell’acqua. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha approvato il 9/09/2009 delle “Modifiche” all’articolo 23 bis della Legge 133/2008.
Queste “Modifiche” sono inserite come articolo 15 in un Decreto legge per l’adempimento degli obblighi comunitari. Una prima parte di queste Modifiche riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali, come gas, trasporti pubblici e rifiuti.
Le vie ordinarie, così afferma il Decreto, di gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è l’affidamento degli stessi, attraverso gara, a società miste, il cui socio privato deve essere scelto attraverso gara, deve possedere non meno del 40% ed essere socio “industriale”. In poche parole questo vuol dire la fine delle gestioni attraverso SPA in house e della partecipazione maggioritaria degli enti locali nelle SPA quotate in borsa.
Questo decreto è frutto dell’accordo tra il Ministro degli Affari Regionali, Fitto e il Ministro Calderoli. E questo grazie anche alla pressione di Confindustria per la quale in tempo di crisi, i servizi pubblici locali devono diventare fonte di guadagno.
È la vittoria del mercato, della merce, del profitto. Cosa resta ormai di comune nei nostri Comuni? È la vittoria della politica delle privatizzazioni, oggi, portata avanti brillantemente dalla destra. A farne le spese è sorella acqua.
Oggi l’acqua è il bene supremo che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’incremento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta politica gravissima che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, ma soprattutto dagli impoveriti del mondo (in milioni di morti per sete!).
Ancora più incredibile per me è che la gestione dell’acqua sia messa sullo stesso piano della gestione dei rifiuti! Questa è la mercificazione della politica! Siamo anni luce lontani dalla dichiarazione del Papa Benedetto XVI nella sua recente enciclica Caritas in veritate dove si afferma che l’”accesso all’acqua” è “diritto universale di tutti gli esseri umani senza distinzioni e discriminazioni”.
Tutto questo è legato al “diritto primario della vita”. La gestione dell’acqua per il nostro Governo è assimilabile a quella dei rifiuti! Che vergogna! Non avrei mai pensato che la politica potesse diventare a tal punto il paladino dei potentati economico-finanziari. E’ la morte della politica!
Per cui chiedo a tutti di:
- protestare contro questa decisione del governo tramite interlocuzioni con i parlamentari, invio di e.mail ai vari ministeri…
- chiedere ai parlamentari che venga discussa in Parlamento la Legge di iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua, che ha avuto oltre 400mila firme e ora ‘dorme’ nella Commissione Ambiente della Camera;
- chiedere con insistenza alle forze politiche di opposizione che dicano la loro posizione sulla gestione dell’acqua e su queste Modifiche alla 23 bis;
- premere a livello locale perché si convochino consigli comunali monotematici per dichiarare l’acqua bene comune e il servizio idrico “privo di rilevanza economica”;
- ed infine premere sui propri consigli comunali perché facciano la scelta dell’Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico: è l’unica strada che ci rimane per salvare l’acqua.
Sarà solo partendo dal basso che salveremo l’acqua come bene comune, come diritto fondamentale umano e salveremo così anche la nostra democrazia.
È in ballo la Vita perché l’Acqua è Vita!

giovedì 17 settembre 2009

LA PAURA DEL NUCLEARE

Venezia, mercoledì 16 settembre 2009, Consiglio regionale straordinario: “No alle centrali nucleari nel Veneto. Investire nelle energie rinnovabili”.

L’intervento di Gustavo Franchetto

“La paura. Paura della centrale nucleare. Credo che questo sia il tema più importante che l’assemblea del Veneto dovrebbe dibattere e approfondire.Ciascuno di noi ha potuto vedere come la scienza non sia univoca nel parlare delle centrali nucleari.Ci sono esperti che sostengono che sono strutture pulite e sicure. Ci sono altri scienziati che sostengono che è una follia dirlo.Perché non teniamo conto, nel nostro dibattito, del concetto della paura? E lo facciamo diventare dirimente, rispetto questa scelta?Sono per chi propone soluzioni che diano il più ampio significato alla parole salute e sicurezza.La domanda vera, rispetto all’idea di fare una centrale nucleare nel Veneto, è: a che prezzo noi accettiamo di tenere in piedi un sistema come questo, se il prezzo non lo conosciamo fino in fondo, nelle sue conseguenze?Sapete che è successo? Che il ministro dice a Confindustria, per levarsi dagli impicci “ma sì , facciamo il nucleare”. E il governatore del Veneto, dopo neanche 24 ore, si dice pronto, entusiasta. E il governo fa un accordo con la Francia, che ci rifila una tecnologia obsoleta, che sta dismettendo.Mi pare però che negli ultimi anni, nella strategia dello sviluppo energetico internazionale, l’opzione del nucleare abbia subito un fortissimo rallentamento, rispetto agli anni 80 e 90.Nel Veneto vogliono costruire una centrale? Galan deve venire qui in aula e dire “noi diciamo sì per queste ragioni e con queste garanzie”.È alla nostra gente che dobbiamo delle risposte, il più possibile chiare. Non dimentichiamo che l’aspetto della sicurezza è l’aspetto principale.Lo consideriamo ogni volta che discutiamo se autorizzare un inceneritore. Riunioni, commissioni di valutazione per l’impatto ambientale, studi, perizie, e nonostante tutto i comitati dei cittadini sono sempre, e giustamente, preoccupati.L’inquinamento che provoca una struttura del genere è una pagliuzza, rispetto al nucleare. Pensate che stiamo ancora ospitando i bambini di Chernobyl, a 23 anni di distanza dal disastro.Non sottovalutiamo, per cortesia, questo, che il problema più serio che un cittadino veneto si possa porre. È un tema che mette paura a me, per i miei figli, per il nostro futuro. Pretendo che su questo progetto ci vengano date risposte certe e sicure.”

giovedì 3 settembre 2009

IdV solidale con il mondo della Scuola

Riceviamo e pubblichiamo:

In questi giorni, come aveva preventivato Italia dei Valori, torna prepotentemente alla ribalta la tristemente nota “Riforma Gelmini per la Scuola”. Il nuovo anno scolastico purtroppo parte all’insegna di consistenti tagli del personale docente e Ata nella Scuola Pubblica; i titoli dei quotidiani fotografano chiaramente l’entità della manovra così come la lettera-sfogo che abbiamo ricevuto da un gruppo di insegnanti e che Italia dei Valori fa propria in toto.
“Riaprono le Scuole, ma come? Senza Personale e con servizi tagliati o rabberciati alla meno peggio. Con la Riforma Gelmini - se si può chiamare riforma un puro e semplice taglio alle risorse per la Scuola Pubblica - non poteva che andare così.Nella Scuola Media Inferiore - realtà che meglio conosciamo perché la viviamo quotidianamente - in pratica si è tolta un’ora settimanale di tecnologia-seconda lingua comunitaria-geografia e quindi va da sé che già solo con questa operazione siano molto meno i docenti impiegati nell’insegnamento. Nel concreto però, oltre alla perdita del lavoro di molti insegnanti e operatori queste riduzioni produrranno molti più spezzoni e intrecci anche nella formazione delle cattedre, rendendo più difficile non solo la stesura degli orari di servizio funzionali alla didattica, ma anche il mantenimento della auspicata continuità sancita dalla normativa. Vengono quindi spontanee alcune domande alla nostra Super Ministra Gelmini:
1) al di là dell’amarezza per i tanti colleghi che perderanno il lavoro, ci domandiamo quale sarà il vero risparmio per lo Stato dato che per i Precari che rimarranno a casa sarebbero previsti ammortizzatori sociali per l’80% dello stipendio totale (accordo Miur-Ministero del Lavoro-Inps): a questo punto non sarebbe stato meglio coprire il restante scoperto del 20% impiegando dette persone nella scuola in cui le risorse sono sempre sottodimensionate rispetto alle esigenze evitando anche i problemi di organizzazione legati alla formazione delle cattedre e, quindi, al buon funzionamento della Scuola Pubblica?
2) la Scuola è un contenitore formativo in cui conoscenze e abilità si organizzano e si integrano affinché i nostri figli imparino competenze indispensabili per il loro futuro. Cosa succede se si fa diventare questo contenitore ancora più piccolo, ma allo stesso tempo si aumenta la quantità di acquisizioni da farci stare dentro? Spesso Berlusconi parla di sé in terza persona trasmettendo un senso di onnipotenza ma in tema di Scuola Pubblica la Ministra Gelmini sembra persino superare il Maestro e si produce in esternazioni che preannunciano veri e propri miracoli: per “risparmi di cassa” si riducono le ore di insegnamento ma – secondo la Ministra - si aumenterebbero comunque le conoscenze. Ma fino ad oggi le stesse non erano giudicate già insufficienti in relazione ai parametri europei? Cosa è cambiato?
3) attualmente con 25 anni di anzianità di servizio un docente della scuola media inferiore percepisce circa 1700 euro mensili (statino paga canta): la Ministra ha promesso di far funzionare meglio il sistema d’istruzione pubblica promettendo anche l’equiparazione degli stipendi dei docenti italiani ai livelli europei. La Ministra Gelmini conferma? Se così fosse saremmo felici di poterLe rendere pubblico omaggio anche se qualche piccolo e fondato dubbio lo abbiamo.”
Questa lettera-sfogo di alcune Insegnanti dà il quadro delle notevoli difficoltà in cui questo Governo di Centro Destra ha messo la Scuola Pubblica Italiana anche nel nostro Veneto. E Noi di Italia dei Valori siamo solidali con il mondo della Scuola e faremo tutto il possibile per evitare che le nostre strutture educative - tra le migliori al mondo - cadano in un baratro senza fondo.

Gennaro Marotta
(Coordinatore Regionale Veneto Italia dei Valori)