Riceviamo e pubblichiamo:
In questi giorni, come aveva preventivato Italia dei Valori, torna prepotentemente alla ribalta la tristemente nota “Riforma Gelmini per la Scuola”. Il nuovo anno scolastico purtroppo parte all’insegna di consistenti tagli del personale docente e Ata nella Scuola Pubblica; i titoli dei quotidiani fotografano chiaramente l’entità della manovra così come la lettera-sfogo che abbiamo ricevuto da un gruppo di insegnanti e che Italia dei Valori fa propria in toto.
“Riaprono le Scuole, ma come? Senza Personale e con servizi tagliati o rabberciati alla meno peggio. Con la Riforma Gelmini - se si può chiamare riforma un puro e semplice taglio alle risorse per la Scuola Pubblica - non poteva che andare così.Nella Scuola Media Inferiore - realtà che meglio conosciamo perché la viviamo quotidianamente - in pratica si è tolta un’ora settimanale di tecnologia-seconda lingua comunitaria-geografia e quindi va da sé che già solo con questa operazione siano molto meno i docenti impiegati nell’insegnamento. Nel concreto però, oltre alla perdita del lavoro di molti insegnanti e operatori queste riduzioni produrranno molti più spezzoni e intrecci anche nella formazione delle cattedre, rendendo più difficile non solo la stesura degli orari di servizio funzionali alla didattica, ma anche il mantenimento della auspicata continuità sancita dalla normativa. Vengono quindi spontanee alcune domande alla nostra Super Ministra Gelmini:
1) al di là dell’amarezza per i tanti colleghi che perderanno il lavoro, ci domandiamo quale sarà il vero risparmio per lo Stato dato che per i Precari che rimarranno a casa sarebbero previsti ammortizzatori sociali per l’80% dello stipendio totale (accordo Miur-Ministero del Lavoro-Inps): a questo punto non sarebbe stato meglio coprire il restante scoperto del 20% impiegando dette persone nella scuola in cui le risorse sono sempre sottodimensionate rispetto alle esigenze evitando anche i problemi di organizzazione legati alla formazione delle cattedre e, quindi, al buon funzionamento della Scuola Pubblica?
2) la Scuola è un contenitore formativo in cui conoscenze e abilità si organizzano e si integrano affinché i nostri figli imparino competenze indispensabili per il loro futuro. Cosa succede se si fa diventare questo contenitore ancora più piccolo, ma allo stesso tempo si aumenta la quantità di acquisizioni da farci stare dentro? Spesso Berlusconi parla di sé in terza persona trasmettendo un senso di onnipotenza ma in tema di Scuola Pubblica la Ministra Gelmini sembra persino superare il Maestro e si produce in esternazioni che preannunciano veri e propri miracoli: per “risparmi di cassa” si riducono le ore di insegnamento ma – secondo la Ministra - si aumenterebbero comunque le conoscenze. Ma fino ad oggi le stesse non erano giudicate già insufficienti in relazione ai parametri europei? Cosa è cambiato?
3) attualmente con 25 anni di anzianità di servizio un docente della scuola media inferiore percepisce circa 1700 euro mensili (statino paga canta): la Ministra ha promesso di far funzionare meglio il sistema d’istruzione pubblica promettendo anche l’equiparazione degli stipendi dei docenti italiani ai livelli europei. La Ministra Gelmini conferma? Se così fosse saremmo felici di poterLe rendere pubblico omaggio anche se qualche piccolo e fondato dubbio lo abbiamo.”
Questa lettera-sfogo di alcune Insegnanti dà il quadro delle notevoli difficoltà in cui questo Governo di Centro Destra ha messo la Scuola Pubblica Italiana anche nel nostro Veneto. E Noi di Italia dei Valori siamo solidali con il mondo della Scuola e faremo tutto il possibile per evitare che le nostre strutture educative - tra le migliori al mondo - cadano in un baratro senza fondo.
Gennaro Marotta
(Coordinatore Regionale Veneto Italia dei Valori)
giovedì 3 settembre 2009
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