Venezia, mercoledì 16 settembre 2009, Consiglio regionale straordinario: “No alle centrali nucleari nel Veneto. Investire nelle energie rinnovabili”.
L’intervento di Gustavo Franchetto
“La paura. Paura della centrale nucleare. Credo che questo sia il tema più importante che l’assemblea del Veneto dovrebbe dibattere e approfondire.Ciascuno di noi ha potuto vedere come la scienza non sia univoca nel parlare delle centrali nucleari.Ci sono esperti che sostengono che sono strutture pulite e sicure. Ci sono altri scienziati che sostengono che è una follia dirlo.Perché non teniamo conto, nel nostro dibattito, del concetto della paura? E lo facciamo diventare dirimente, rispetto questa scelta?Sono per chi propone soluzioni che diano il più ampio significato alla parole salute e sicurezza.La domanda vera, rispetto all’idea di fare una centrale nucleare nel Veneto, è: a che prezzo noi accettiamo di tenere in piedi un sistema come questo, se il prezzo non lo conosciamo fino in fondo, nelle sue conseguenze?Sapete che è successo? Che il ministro dice a Confindustria, per levarsi dagli impicci “ma sì , facciamo il nucleare”. E il governatore del Veneto, dopo neanche 24 ore, si dice pronto, entusiasta. E il governo fa un accordo con la Francia, che ci rifila una tecnologia obsoleta, che sta dismettendo.Mi pare però che negli ultimi anni, nella strategia dello sviluppo energetico internazionale, l’opzione del nucleare abbia subito un fortissimo rallentamento, rispetto agli anni 80 e 90.Nel Veneto vogliono costruire una centrale? Galan deve venire qui in aula e dire “noi diciamo sì per queste ragioni e con queste garanzie”.È alla nostra gente che dobbiamo delle risposte, il più possibile chiare. Non dimentichiamo che l’aspetto della sicurezza è l’aspetto principale.Lo consideriamo ogni volta che discutiamo se autorizzare un inceneritore. Riunioni, commissioni di valutazione per l’impatto ambientale, studi, perizie, e nonostante tutto i comitati dei cittadini sono sempre, e giustamente, preoccupati.L’inquinamento che provoca una struttura del genere è una pagliuzza, rispetto al nucleare. Pensate che stiamo ancora ospitando i bambini di Chernobyl, a 23 anni di distanza dal disastro.Non sottovalutiamo, per cortesia, questo, che il problema più serio che un cittadino veneto si possa porre. È un tema che mette paura a me, per i miei figli, per il nostro futuro. Pretendo che su questo progetto ci vengano date risposte certe e sicure.”
giovedì 17 settembre 2009
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