"Riaffermare la garanzia di rigidità della Costituzione" per "sottrarla alla disponibilità della maggioranza". Questo l'obiettivo della proposta di legge costituzionale, presentata alla Camera e contemporaneamente al Senato, da Pd, Idv e Udc. La proposta prevede di "elevare a due terzi dei componenti delle Camere il quorum attuale previsto per l'approvazione, in seconda votazione, di leggi di modifica o di revisione della Costituzione". Nonché, "stabilire che non si faccia luogo a referendum solo se la legge di revisione costituzionale sia stata approvata, nella seconda votazione di ciascuna Camera, a maggioranza dei quattro quinti dei suoi componenti". La proposta di legge porta le firme di Giovanni Bachelet, Antonello Soro, Rosy Bindi, Gianclaudio Bressa, e tra gli altri, Leoluca Orlando, Savino Pezzotta e Bruno Tabacci. Mentre al Senato presenta la firma di Oscar Luigi Scalfaro, poresidente emerito della Repubblica. Viene ripresa proprio una sua proposta della scorsa legislatura, ed ha un precedente anche nella XII legislatura a firma di Bassanini ed Elia e che fu sottoscritta anche Da Walter Veltroni. "L'attenzione dei firmatari della proposta - di legge in una nota - è rivolta al fatto che le leggi elettorali, sia quella proporzionale con premio di maggioranza che quella maggioritaria, trasformano maggioranze relative di elettori in maggioranze assolute di deputati e senatori, in grado di modificare, come già avvenuto, parti della Costituzione". Ma, osservano i firmatari della proposta di legge, "la Costituzione non dovrebbe essere esposta alle opinioni, o peggio alle convenienze dei vincitori di turno delle competizioni elettorali e va, di conseguenza, sotratta alla disponibilità della maggioranza: ciò rappresneta il presidio più robusto delle libertà e dei diritti di tutti e di ciascuno". (AGI)
(Fonte: MessaggeroVeneto, 12 giugno 2008)
giovedì 12 giugno 2008
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