Oggi e' soltanto il giorno del dolore, della solidarieta' e anche della vicinanza umana e politica verso le istituzioni, Governo compreso, che si stanno prodigando per venire incontro alla popolazione duramente colpita dal sisma.
Esprimo la mia solidarietà ai cittadini abruzzesi, in particolare a quelli aquilani, che oggi vivono un’altra giornata drammatica della loro storia. Questa terra è ad alta attività sismica, come ce ne sono molte in Italia, e non è nuova a questi sconvolgimenti. Dopo il terribile terremoto del 1915, ad Avezzano, di 11.000 abitanti ne sopravvissero solo 300. Ma l’Abruzzo ha le spalle larghe e si rialzerà velocemente, seppur nel dolore.
In Italia “ambasciator porta pena”, anzi rappresenta egli stesso la pena. Se denunci sei denigrato, sospeso, denunciato a tua volta e, come avviene negli Stati a diritto compromesso, ne paghi le conseguenze. E’ accaduto a Giampaolo Giuliani, fisico e tecnico presso il laboratorio nazionale del Gran Sasso.
Quella che è accaduta a L’Aquila è una tragedia che poteva essere contenuta. Giampaolo Giuliani, che aveva preannunciato questo disastro, è stato denunciato per procurato allarme. Sarebbe stato il caso di verificarne accuratamente la segnalazione, attivando le precauzioni necessarie per evitare l’irreparabile o, comunque, contenerne le conseguenze.
L’Italia, come tutti sanno, è un Paese ad altissima attività sismica. Tra gli edifici crollati in Abruzzo ci sono anche scuole, diversi palazzi pubblici ed una casa dello studente. Mi domando che senso abbia investire nel progetto del ponte sullo Stretto di Messina, esso stesso in zona ad alto rischio sismico, o discutere sulla costruzione di centrali nucleari sicure, se non si riescono neppure a garantire i requisiti antisismici nelle abitazioni. Mi chiedo se, invece di bruciare soldi in inutili opere faraoniche, non sia il caso di restituire i fondi sottratti ai comuni affinché riescano a gestire la manutenzione, il restauro e la messa in sicurezza delle strutture pubbliche e private esistenti.
Ma di tutto questo ne parleremo nei prossimi giorni. Oggi, ribadisco, è il giorno del dolore e della solidarietà.
Fonte: www.antoniodipietro.com
lunedì 6 aprile 2009
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