Il presidente Andrea Olivero: «Essere solidali significa sentirsi comunità cristiana e civile»
Roma, 29 maggio 2009 - Domenica 31 maggio, colletta nazionale in tutte le chiese italiane per la costituzione di un Fondo straordinario di garanzia destinato alle famiglie vittime della crisi economica. Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani aderiscono all'iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale - il "Prestito della Speranza" - e lanciano il loro appello agli iscritti e a tutti i cittadini perché «tutti si sentano chiamati a contribuire direttamente al Fondo in segno di solidarietà con chi perde il lavoro».
«Essere solidali significa sentirsi comunità cristiana e comunità civile» afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero. «La perdita del lavoro è un dramma non solo per lo spettro della povertà che avvicina, ma anche per lo sconforto, l'angoscia e l'isolamento che può provocare. Per questo, come cristiani ma anche come cittadini, abbiamo il dovere di farci vicini a chi sta subendo più pesantemente le conseguenze della crisi. La solidarietà non è solo un aiuto concreto, ma anche un messaggio di speranza»
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani sono già coinvolte direttamente in numerose diocesi italiane, insieme con la Caritas, nella promozione e nella gestione dei fondi di solidarietà avviati a livello territoriale.
venerdì 29 maggio 2009
giovedì 28 maggio 2009
Acli Colf: Eletta padovana Raffaela Maioni
Raffaella Maioni è la nuova Responsabile Nazionale delle Acli Colf. L'elezione è avvenuta in conclusione della XVII Assemblea nazionale delle Acli Colf svoltasi a Roma dal 22 al 24 maggio. Eletta anche la nuova segreteria nazionale composta da: Raffaella Maioni, Clorinda Turri, Barbara Mastrosimone, Laura Malanca, Federica Suardi.
Padovana, 32 anni, laureata in Scienze Politiche con indirizzo internazionale, Raffaella Maioni succede nella guida delle Acli Colf a Pina Brustolin, che era stata eletta nel 2005. Dal 2006 Maioni è responsabile provinciale delle Acli Colf di Padova. Sempre a Padova si è occupata di lavoro, previdenza sociale, immigrazione e cooperazione internazionale. È appena tornata da Tirana, Albania, dov'è stata responsabile per le Acli di un progetto di cooperazione e sviluppo ("Migrazione e Immigrazione. Lavoro e Formazione per la comunità albanese")
Tre le priorità indicate dalla nuova responsabile: «L'emersione del lavoro sommerso, la formazione delle lavoratrici domestiche, l'integrazione delle lavoratrici straniere. Perché chi viene a vivere e lavorare in un Paese straniero, ha bisogno di non sentirsi solo. Ha bisogno di avere alle spalle una rete di aiuto, di assistenza, di amicizia».
Padovana, 32 anni, laureata in Scienze Politiche con indirizzo internazionale, Raffaella Maioni succede nella guida delle Acli Colf a Pina Brustolin, che era stata eletta nel 2005. Dal 2006 Maioni è responsabile provinciale delle Acli Colf di Padova. Sempre a Padova si è occupata di lavoro, previdenza sociale, immigrazione e cooperazione internazionale. È appena tornata da Tirana, Albania, dov'è stata responsabile per le Acli di un progetto di cooperazione e sviluppo ("Migrazione e Immigrazione. Lavoro e Formazione per la comunità albanese")
Tre le priorità indicate dalla nuova responsabile: «L'emersione del lavoro sommerso, la formazione delle lavoratrici domestiche, l'integrazione delle lavoratrici straniere. Perché chi viene a vivere e lavorare in un Paese straniero, ha bisogno di non sentirsi solo. Ha bisogno di avere alle spalle una rete di aiuto, di assistenza, di amicizia».
mercoledì 27 maggio 2009
Franceschini: Farei tassa sui ricchi
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Una tassa sui redditi alti per aiutare chi e' piu' in difficolta' a causa della crisi. E' una delle misure proposte da Franceschini. Il segretario del Pd ha individuato tre iniziative che prenderebbe da premier, fra i quali assegni di disoccupazione ai co.co.pro e misure per il credito alle pmi. A Di Pietro ha chiesto di ricordare che 'l'avversario politico e' Berlusconi' ed ha invitato il premier a rinunciare al nodo Alfano. Sul taglio ai deputati ha rilanciato: 'votiamo legge domani'.
Franceschini: Fareste educare i figli da uno come Berlusconi?
Alle italiane e agli italiani vorrei rivolgere una semplice domanda: fareste educare i vostri figli da quest'uomo? Chi guida un paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi". Dario Franceschini, torna ad attaccare il premier. Evocando, pur senza citarla direttamente, la vicenda di Noemi Letizia riguardo alla quale il premier continua a non voler rispondere alle domande poste da Repubblica. . Seccata la replica del Pdl: ""Se il modello di educazione e di civismo è quello rappresentato da questo becero e indegno modo di condurre la campagna elettorale da parte del poco onorevole Franceschini - dice il coordinatore Denis Verdini - allora scegliamo milioni di volte Berlusconi". Il segretario del Pd, poi, punta l'attenzione sulla dichiarata volontà berlusconiana di "tagliare" il numero dei parlamentari. Ricordando, però, la proposta presentata dal Pd che permetterebbe una sola camera che fa le leggi e il dimezzamento del numero dei parlamentari. "Anziché raccogliere le firme in campagna elettorale per poi buttarle il giorno dopo, abbiamo detto: domani vengano in aula a votare la proposta che prevede il dimezzamento del numero dei parlamentari - continua Franceschini - ma il Pdl ha votato contro. Bisogna smetterla di imbrogliare gli elettori in campagna elettorale promettendo cose miracolose che poi non accadono".
(Fonte: La Repubblica)
sabato 23 maggio 2009
GIORNATA DELLA LEGALITA'
Intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Cerimonia “Per non dimenticare” nell’ambito della Giornata della legalità.
Incancellabile resta nel mio animo l’emozione che mi colse in quel 23 maggio 1992, quando ebbi la notizia del fatale attentato a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e ai coraggiosi uomini della loro scorta. Mi diede quella notizia il senatore Gerardo Chiaromonte, Presidente della Commissione parlamentare antimafia, personalità di straordinaria integrità e dedizione allo Stato democratico, legatosi a Giovanni Falcone, come a Paolo Borsellino, in un limpido rapporto di reciproca stima e simpatia. Fu quello un momento terribile per tutti noi che sentimmo scricchiolare le istituzioni repubblicane sotto l’attacco diretto e spietato della mafia.Quattro anni più tardi, avevo appena da qualche ora giurato come ministro dell’Interno del governo Prodi, quando sentii che il primo segno da dare del mio nuovo impegno era quello di volare qui a Palermo per partecipare alla cerimonia in memoria di Falcone convocata nel pomeriggio presso l’Assemblea regionale siciliana.Nel luglio del 1993, ero stato a Catania da Presidente della Camera dei Deputati, per unirmi a una grande manifestazione in onore di Paolo Borsellino, nel primo anniversario del massacro ordito dalla mafia per eliminarlo. E’ nel segno di questa continuità, da me profondamente sentita, che si colloca la mia presenza di oggi come Capo dello Stato, quello Stato che in Giovanni Falcone e in Paolo Borsellino ha avuto dei servitori eccezionali per lealtà e professionalità, dei coraggiosi e sapienti combattenti per la causa della legalità, in difesa della libertà e dei diritti dei cittadini.Li ricordiamo, e sempre continueremo a ricordarli, come grandi esempi morali per i giovani e per tutta l’Italia : esempi di passione civica, di senso delle istituzioni, di abnegazione e spirito di sacrificio, fino all’estremo, nella lotta contro le forze del crimine, della violenza, dell’anti-Stato.Ricordiamo nello stesso tempo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per raccogliere i frutti del loro impegno, per verificare quanto si sia andati avanti e come si debba andare ancora avanti sulla strada da loro tracciata. Quei frutti restano preziosi : ben diversa sarebbe la condizione della Sicilia e dell’Italia se non ci fosse stato in quest’aula lo storico maxiprocesso contro la mafia, istruito dal pool di Falcone e Borsellino e affidato, per il giudizio, alla Corte d’Assise presieduta da Alfonso Giordano, giudice a latere Pietro Grasso, affiancati dai sei giudici popolari. Se il maxiprocesso e la sentenza che lo concluse nel dicembre 1987 segnarono una svolta decisiva nella lotta contro la mafia, essenziali furono i provvedimenti di legge che seguirono, anche su impulso della Commissione parlamentare antimafia e in risposta a una offensiva sanguinosa che sarebbe culminata, appunto, nell’uccisione di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Lo stesso Falcone era stato il principale ispiratore, da Direttore degli Affari Penali al Ministero della Giustizia, di quei provvedimenti, tra i quali la legge sui “pentiti” e nuove norme di sistema, sul piano processuale e penitenziario, capaci di meglio contrastare la criminalità organizzata, fino all’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia e della Procura nazionale antimafia.Tutto questo va ricordato, insieme con il tragico sacrificio della vita di Falcone e Borsellino. Li onoriamo e li ammiriamo come autentici eroi di quella causa della legalità, della convivenza civile, della difesa dello Stato democratico, con la quale si erano identificati ; e insieme come costruttori di un più valido presidio giuridico e istituzionale di fronte alle sfide della criminalità organizzata. Le amarezze che Giovanni Falcone purtroppo conobbe non gli impedirono di fare fino in fondo la sua parte, lasciandoci in eredità strumenti preziosi da rafforzare e aggiornare via via e da impiegare con determinazione e coerenza. E a questo proposito è giusto rendere omaggio anche agli uomini di governo – in particolare ai ministri della Giustizia e dell’Interno – e alle forze parlamentari che assecondarono gli sforzi e le idee di Falcone e Borsellino.La mafia e altre organizzazioni criminali hanno da allora subito profonde evoluzioni e trasformazioni : assumendo nuove fonti delittuose di arricchimento e di estensione del loro potere, anche e in particolare attraverso collegamenti transnazionali sempre più penetranti e pericolosi. Lo Stato democratico deve quindi, procedendo decisamente oltre i rilevanti successi conseguiti anche di recente, fronteggiare – sul piano del contrasto di polizia e della repressione penale – la mafia e altre organizzazioni criminali in tutte le loro espressioni, quelle tradizionali tuttora perversamente operanti e quelle nuove, inserite in un contesto mondiale profondamente mutato.E’ quello che si sta facendo, anche attraverso misure di legge (come quelle poco fa richiamate dai ministri Alfano e Maroni), sottoposte dal governo all’esame del Parlamento e in parte già approvate. In particolare, misure di prevenzione personale e patrimoniale, anche applicabili in modo disgiunto ; nonché misure volte – lungo la strada aperta dalla legge Rognoni-La Torre – ad aggredire i patrimoni e il potere economico della mafia.E anche in questa prospettiva di ulteriore innovazione e sviluppo dell’azione antimafia, si conferma vitale il ruolo di una istituzione voluta da Falcone e Borsellino, la Procura nazionale antimafia, oggi guidata da un magistrato di incontestabile esperienza, dirittura e autorevolezza. Occorre più che mai assicurare alla Procura nazionale antimafia la possibilità di operare in un clima di piena, leale collaborazione e di esercitare integralmente le sue attribuzioni.Infine, il ricordo di Giovani Falcone e di Paolo Borsellino è dedicato anche, e in egual misura, all’altro versante fondamentale della lotta contro la mafia : quello della mobilitazione collettiva, del costante dispiegamento delle migliori energie della società civile, allo scopo di trasmettere e diffondere la memoria storica delle drammatiche e tragiche vicende vissute dall’Italia negli scorsi decenni, di alimentare la cultura della legalità, di affermare l’imperativo del resistere e reagire alle pressioni e intimidazioni della mafia. E a questo proposito, intendo esprimere il più profondo apprezzamento a tutte le associazioni anti-mafia, anti-racket e anti-usura, fino alle più recenti come “Addio pizzo” e “Liberofuturo”, per il loro impegno e la loro tenacia ; il più vivo apprezzamento per tanti imprenditori e commercianti che hanno alzato e stanno alzando la testa, e ad organizzazioni come la Confindustria siciliana sostenuta da quella nazionale per le scelte nette e coraggiose adottate e perseguite.Sappiamo che contano altre cose importanti, per sconfiggere la mafia e la criminalità in Sicilia e nel Mezzogiorno. Conta, come ho già detto in precedenti occasioni, la qualità della politica, il prestigio delle istituzioni democratiche, l’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Conta la crescita della coscienza civica e della fiducia nello Stato di diritto : fiducia che costituisce un vero e proprio “capitale sociale” e che può rafforzarsi solo in un clima di rispetto, in ogni circostanza, degli equilibri costituzionali da parte di tutti coloro che sono chiamati ad osservarli. E conta ogni intervento capace di incidere sul divario tra Nord e Sud, sull’arretratezza, per molteplici aspetti, delle condizioni del Mezzogiorno, sulla carenza di prospettive di occupazione qualificata.Anche nel perseguire questi obbiettivi, determinante può essere la sollecitazione, lo stimolo, la discesa in campo, un nuovo slancio di partecipazione democratica delle giovani generazioni. Saluto le loro rappresentanze radunatesi in questa solenne giornata a Palermo, anche grazie all’impulso e al sostegno del ministro Gelmini. E’ ad esse che guardiamo, nello stringerci oggi nuovamente nell’abbraccio solidale ai famigliari di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino e nel ricordo riconoscente del loro sacrificio e della loro opera.
venerdì 22 maggio 2009
Rovigo e Padova accolgono Franceschini
Ancora una tappa veneta per Dario Franceschini, che sabato 23 maggio sarà a Rovigo (ore 13) e a Padova (ore 17). Nel capoluogo del Polesine, è stato organizzato un evento all’interno del Cen.Ser, in viale Porta Adige. Dopo gli interventi degli esponenti politici la cittadinanza è invitata a un grande buffet. Appuntamento alle ore 13, dunque, presso la sala Bisaglia del Centro Servizi. A prendere la parola saranno la candidata alla Provincia di Rovigo Tiziana Virgili e il candidato al Parlamento Europeo Gabriele Frigato. Quindi chiuderà il comizio Dario Franceschini. Dopo il buffet offerto alla cittadinanza, il segretario nazionale si recherà a salutare gli atleti impegnati nel Campionato nazionale di Scherma che sta avendo luogo a Rovigo. Quindi, la tappa di Padova, alle ore 17, presso Piazza Azzurri d’Italia, dove ad attendere Franceschini ci sarà il sindaco Flavio Zanonato, il segretario regionale Paolo Giaretta, i candidati al Parlamento Europeo. Seguirà concerto con la Benny Lamonica Band.
(Fonte: www.partitodemocraticoveneto.org)
APPUNTAMENTI DEMOCRATICI
Domani, Sabato 23 maggio, a Bassano, la candidata alle europee per il Partito Democratico Debora Serracchiani, sarà presente al banchetto del Pd in Piazzotto Montevecchio, dalle ore 9 circa alle 10.
Oggi pomeriggio, Venerdì 22 maggio, alle ore 16:45, Debora Serracchiani incontrerà i Giovani Democratici di Vicenza e la cittadinanza presso il bar Pedrocchino, in Piazza dei Signori a Vicenza. Saranno presenti anche le parlamentari democratiche Daniela Sbrollini e Federica Mogherini.
I prossimi appuntamenti di Stefano Cimatti, candidato sindaco per la città di Bassano del Grappa, sostenuto dalla lista civica Città vostra, dal Partito Democratico e dalla Liga Veneta Repubblica, sono:
- mercoledì 27 maggio ore 20.30 incontro al Centro Giovanile con associazione Al.Fa altra famiglia: problemi del sociale, “ultimi”, diversamente abili
- lunedì 1 giugno ore 20 TVA Vicenza: dibattito televisivo
www.pdbassano.fdns.net
www.serracchiani.eu
P.S.: (clicca sull'immagine per ingrandire)Oggi pomeriggio, Venerdì 22 maggio, alle ore 16:45, Debora Serracchiani incontrerà i Giovani Democratici di Vicenza e la cittadinanza presso il bar Pedrocchino, in Piazza dei Signori a Vicenza. Saranno presenti anche le parlamentari democratiche Daniela Sbrollini e Federica Mogherini.
I prossimi appuntamenti di Stefano Cimatti, candidato sindaco per la città di Bassano del Grappa, sostenuto dalla lista civica Città vostra, dal Partito Democratico e dalla Liga Veneta Repubblica, sono:
- mercoledì 27 maggio ore 20.30 incontro al Centro Giovanile con associazione Al.Fa altra famiglia: problemi del sociale, “ultimi”, diversamente abili
- lunedì 1 giugno ore 20 TVA Vicenza: dibattito televisivo
www.pdbassano.fdns.net
www.serracchiani.eu
giovedì 21 maggio 2009
UNIVERSITA' DISCOUNT
On line l'ultimo numero della rivista delle Acli
L'università al centro della cronaca e del dibattito politico. Sulla rivista Aesse, consultabile on line sul sito www.acli.it/aesse, le Acli mettono a tema le distorsioni del sistema accademico italiano. "Università Discount" è il titolo del primo piano. Per Francesco Mattei, docente di Pedagogia e Filosofia dell'Educazione, la proliferazione delle sedi e dei corsi sta creando «un'ipertrofia» per cui «le stesse università si rendono conto di essere in una situazione spesso ingestibile».
Alle "Malattie di famiglia" è dedicato lo spazio Vita di, vita da. Handicap, infermità, vecchiaia e solitudine non colpiscono solo una persona, ma mettono a dura prova anche l'intero nucleo familiare.
Esperienze e progetti. In Tutti i colori del fare bene il caso di Sporminore, comune della provincia di Trento dove le Acli hanno appena completato la ristrutturazione di un immobile destinato all'accoglienza e alla sicurezza degli anziani. Ecco noi per esempio. Nascono in tutta Italia i Punti Famiglia, luoghi di assistenza e di incontro promossi dalle Acli dove la famiglia torna protagonista. Al centro della vita sociale e associativa.
Storie. In Versilia alcuni giovani volontari mettono a disposizione le loro auto riaccompagnando a casa gratuitamente chi esagera con l'alcol. Francesco Cioce è il protagonista della rubrica Scelta di parte. Proprietario di una tabaccheria nel barese, dopo dieci anni di estorsioni ha deciso di denunciare il racket locale. Il mondo è qui per riflettere sui lati positivi dell'integrazione. La storia di Ly Thi Thanh, 31 anni, dal Vietnam alla Bocconi di Milano, una laurea in economia politica e l'impegno volontario nel giardino-orto della sede Acra, Associazione cooperazione rurale Africa e America, per vendere insalata, pomodori e ortaggi alla famiglie della comunità senegalese.
Alle "Malattie di famiglia" è dedicato lo spazio Vita di, vita da. Handicap, infermità, vecchiaia e solitudine non colpiscono solo una persona, ma mettono a dura prova anche l'intero nucleo familiare.
Esperienze e progetti. In Tutti i colori del fare bene il caso di Sporminore, comune della provincia di Trento dove le Acli hanno appena completato la ristrutturazione di un immobile destinato all'accoglienza e alla sicurezza degli anziani. Ecco noi per esempio. Nascono in tutta Italia i Punti Famiglia, luoghi di assistenza e di incontro promossi dalle Acli dove la famiglia torna protagonista. Al centro della vita sociale e associativa.
Storie. In Versilia alcuni giovani volontari mettono a disposizione le loro auto riaccompagnando a casa gratuitamente chi esagera con l'alcol. Francesco Cioce è il protagonista della rubrica Scelta di parte. Proprietario di una tabaccheria nel barese, dopo dieci anni di estorsioni ha deciso di denunciare il racket locale. Il mondo è qui per riflettere sui lati positivi dell'integrazione. La storia di Ly Thi Thanh, 31 anni, dal Vietnam alla Bocconi di Milano, una laurea in economia politica e l'impegno volontario nel giardino-orto della sede Acra, Associazione cooperazione rurale Africa e America, per vendere insalata, pomodori e ortaggi alla famiglie della comunità senegalese.
mercoledì 20 maggio 2009
Debora Serracchiani: «Il Pd deve chiedere l'impeachment»
Sulle conseguenze della sentenza Mills, come su molte altre cose, è tranchant nella video-intervista de l'Unità. «Penso che il presidente del consiglio dovrebbe dimettersi e che il Pd dovrebbe chiedere l'impeachment». Grata a Franceschini che ha creduto in lei. E però «diversa» dal Pd che l'ha scelta per farsi rappresentare alle europee nella lista Nord Est. Debora Serracchiani si sente così. Trentotto anni, avvocato del lavoro e segretaria cittadina del Pd a Udine, fino al 21 marzo scorso, non la conosceva nessuno. Poi è nata una stella. All’assemblea nazionale dei circoli Pd, Debora, applauditissima, le ha cantate al segretario e ai vertici del partito. Il resto l’ha fatto la rete: migliaia di persone in poche ore si sono scaricate il video del suo intervento, su Facebook, che fino a due mesi fa Debora non sapeva nemmeno cosa fosse, è arrivata ad avere 8768 sostenitori. Al mattino non pensa a quello che deve indossare. Il look non le interessa. Anche se la frangetta l’ha fatta litigare con il parrucchiere: «Alla fine me la sono tagliata da sola». Qualcuno, un po' per la somiglianza fisica con l'attrice francese un po' per la favola che diventa realtà, l’ha definita l'Amélie Poulain della politica. «Io veramente mi sento Debora Serracchiani, candidata del Pd alle europee», risponde lei, convita che in Europa potrà fare molto. E se non verrà eletta? «Proverò a cambiare il Pd dall’interno, il partito che voglio io ancora non esiste». Quello che c'è, comunque - assicura Debora Serracchiani - ancora non l'ha piegata. Qualche suo fan la vedrebbe già candidata alla segreteria del Pd. Ecco Debora Serracchiani cosa risponde.
(Fonte: L'Unità)
venerdì 15 maggio 2009
Bersani (PD): Basta parole, servono fatti
(ASCA) ''La stima del Pil per i primi tre mesi del 2009 diffusa oggi dall'Istat conferma che la crisi economica continua ad aggravarsi. E' ormai evidente il rischio di avvitamento in un circolo vizioso di caduta del Pil, aumento della disoccupazione e del debito pubblico''.Lo ha dichiarato Pier Luigi Bersani, responsabile economico del PD.''Non si puo' non vedere che siamo gli unici in Europa ad avere quattro trimestri consecutivi di contrazione del Pil.Di nuovo il governo dovra' correggere al ribasso i dati anche recentemente certificati dalla Ruef. A questo punto -ha aggiunto Bersani- le previsioni dell'Unione europea che ci attribuiscono 1 milione di disoccupati in piu' appaiono purtroppo credibili; cosi' come e' sempre piu' probabile che migliaia di piccole imprese siano a rischio nei prossimi mesi''.''Le parole non bastano piu', le rassicurazioni verbali del governo devono dare luogo a qualche fatto concreto e significativo che ci aiuti a fronteggiare la situazione e a darci la possibilita' di agganciare, quando davvero si affacceranno, i segnali di ripresa. Ci vuole, come diciamo da tempo -ha concluso Bersani-, una manovra anticiclica che possa portare risorse vere ai disoccupati, alle imprese e agli investimenti pubblici''.
giovedì 14 maggio 2009
Franceschini sul ddl Sicurezza
DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, l'approvazione delle leggi e i dibattiti parlamentari sono sempre un'occasione per verificare la distanza tra le cose promesse in campagna elettorale e quelle che avvengono dopo le elezioni. Voi, maggioranza e Governo, avete fatto della sicurezza una bandiera sulla quale conquistare consenso e noi siamo i primi a dire che la lotta alla microcriminalità, agli scippi, alle rapine, alle violenze è e deve essere una priorità (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)... siete già agitati prima che cominci a parlare...
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, prima c'era qualcuno che richiamava gli altri alla tolleranza.
DARIO FRANCESCHINI. Deve essere una priorità per tutti coloro che sono impegnati in politica. Aggiungo per noi, che siamo una forza progressista, riformista, perché in particolare la microcriminalità colpisce i più deboli, più quelli che vivono nelle periferie urbane che non quelli che vivono nei quartieri residenziali. Colpisce più gli anziani che altre categorie sociali. Ma adesso è tempo di bilanci, anche perché voi non governate da un anno. Negli ultimi otto anni voi avete governato per sei anni ed è tempo di bilanci (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Sulla sicurezza il vostro bilancio è di tradimento delle promesse elettorali ed è il bilancio di un fallimento totale, che tentate di coprire con dei proclami e con degli annunci ad effetto. La sicurezza si tutela con le forze dell'ordine. Da quando siete al Governo, nell'ultimo anno, avete tagliato 3,5 miliardi di euro al comparto sicurezza. Tutto ciò ha delle conseguenze, come sono venuti a dirci civilmente tutti i poliziotti e gli altri rappresentanti delle forze dell'ordine, costretti a venire davanti a Montecitorio e a manifestare davanti a tutte le questure italiane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Sono venuti a dirci che non hanno i soldi per mettere la benzina nelle volanti, che non hanno i soldi per ripararle. Sono centinaia le volanti ferme nelle officine perché non ci sono i soldi per ripararle!
Sono venuti a dirci che non hanno i soldi per prendere gli straordinari. Sono costretti a protestare per difendere i loro diritti. A quelli che ci guardano da casa chiedo: qualcuno ha visto questo poliziotto di quartiere? Qualcuno ne ha visto uno in qualche parte d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?
Tentate di coprire tutto con l'inutile e pericolosa demagogia delle ronde. L'unico Paese che decide di affidare la sicurezza dei propri cittadini, che hanno diritto a vivere sicuri, a gruppi di privati cittadini che renderanno le strade meno sicure con i colori delle loro camicie. Ci avete criticato perché abbiamo ricordato che settant'anni fa il Paese conobbe le leggi razziali. Abbiamo ricordato che in quegli anni a bambini fu impedito di andare a scuola per via della loro religione. Voglio aggiungere che nella storia italiana c'è già stato, purtroppo, un altro momento in cui si pensò di affidare la sicurezza a persone che giravano per le strade con la camicia dello stesso colore e noi lì non vogliamo tornare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
La sicurezza si affida ai poliziotti e ai carabinieri e per coprire tutto questo vostro fallimento avete scelto di impugnare la lotta all'immigrazione. Noi lo dobbiamo dire con chiarezza a chi ci ascolta, non a voi che lo sapete già. Noi siamo per tutta la durezza necessaria - e siamo pronti anche a collaborare con voi mettendo tutta la durezza che serve - per contrastare ogni cosa criminale legata all'immigrazione clandestina: il racket, lo sfruttamento, tutto ciò che c'è di criminale. Siamo pronti a contrastare civilmente l'immigrazione clandestina. Tutti nel Partito Democratico, non cercate divisioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Nel 2006, quando governavamo noi, i respingimenti sono stati 90 mila, ma sono stati fatti tutti rispettando la dignità dell'uomo, il diritto internazionale e il diritto di asilo politico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Noi vogliamo, a differenza vostra, invece aiutare l'immigrazione regolare e chi vuole venire da noi a integrarsi, a fare lavori che gli italiani non vogliono più fare, chi accetta le nostre leggi ed è pronto a rispettarle. Aiutare l'integrazione è il modo migliore per contrastare l'immigrazione irregolare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Voi avete invece scelto di trasformare dei balconi di disperati, che vengono da un viaggio di sfruttamento, che hanno visto la morte, che hanno incontrato la fame, che sono scappati dalle guerre, dalle devastazioni e dalle violenze, avete trasformato quei barconi in uno spot elettorale per prendere qualche voto in più (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Avete costruito uno spot elettorale sulla disperazione, sulla paura; uno spot elettorale contro la vostra stessa legge, la legge Bossi-Fini, che prevede che i respingimenti debbano essere individuali, non possono essere collettivi: uno spot elettorale contro il diritto internazionale.
Se siete sordi rispetto alle nostre parole perché non avete ascoltato le parole dell'Europa, le parole delle Nazioni Unite? Signor Presidente del Consiglio, perché al prossimo G8 non consegna ai suoi colleghi il piano sicurezza chiedendo loro cosa ne pensano, a quelli di destra e a quelli di sinistra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?
Non avete ascoltato le parole delle organizzazioni dei rifugiati, non avete ascoltato le parole dei vescovi italiani, voi che vi siete sempre dimostrati così ipocritamente devoti, quando c'è di mezzo il consenso avete usato parole di disprezzo anche nei confronti della Chiesa italiana (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Avete dimenticato che quando la politica, per la caccia morbosa del consenso, calpesta il diritto, calpesta le coscienze, calpesta i valori, per qualche voto in più, non è più politica, non è più degna di essere chiamata politica, è un'altra cosa.
Avete introdotto il reato di clandestinità, un'altra bandiera che vi serviva, e non avete guardato le conseguenze; non avete visto che i medici o i presidi, dato che sono comunque incaricati di pubblico servizio o pubblici ufficiali, avranno il dovere di denunciare quando un immigrato clandestino porterà i propri figli a scuola o porterà un malato per essere curato all'ospedale, con rischi anche - come hanno detto molti medici - di epidemie per gli italiani. Non solo avete introdotto il reato di clandestinità, ma avete introdotto l'aggravante della clandestinità: per la prima volta nel nostro ordinamento c'è un'aggravante non per quello che si è fatto, ma per quello che si è, per la storia che si ha (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Avete previsto addirittura l'obbligo di denuncia per chi ospita un clandestino nella propria abitazione. Così un anziano o un'anziana che ospitano una badante non in regola dovranno denunciarla per non essere incriminati per favoreggiamento al reato di clandestinità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Nella fretta di costruire questa bandiera avete impedito di fatto il matrimonio tra irregolari, avete di fatto reso impossibile l'iscrizione all'anagrafe di bambini di genitori non in regola, bambini invisibili...
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Basta falsità! Basta falsità!
PRESIDENTE. Per cortesia, prego il Ministro Maroni di avere un atteggiamento consono all'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Onorevole Franceschini, termini il suo intervento (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Ho richiamato io il Ministro, per cortesia. Ho provveduto io a far rispettare l'Aula, vi prego di rispettarla anche voi. La prego di concludere, onorevole Franceschini.
DARIO FRANCESCHINI. Presidente, questa reazione non è contro le mie parole, ma è contro chi ha utilizzato la definizione «bambini invisibili», cioè tutte le organizzazioni internazionali e la Chiesa cattolica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Avete svuotato i fondi per la cooperazione allo sviluppo: avete tolto 985 milioni di euro in un triennio. Eppure il modo migliore per combattere l'immigrazione clandestina è dare risorse perché restino a lavorare nel loro Paese, che è quello che vorrebbero (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Un giorno di carcere costa 200 euro: con 200 euro si vive un mese dignitosamente nel Paese di provenienza, ma avete tolto tutti i fondi per fare questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Tutto soltanto per un pugno di voti in più (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Ci hanno detto in molti: attenzione, guardate i sondaggi, forse non vi conviene dire queste cose. Io voglio soltanto dire questo: ci sono già stati tanti momenti nella storia d'Italia e d'Europa in cui le persone, anche i moderati, hanno girato la testa dall'altra parte per non vedere, ecco noi non gireremo la testa dall'altra parte (Vivi e prolungati applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni - Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
mercoledì 13 maggio 2009
Sicurezza: Inascoltati tutti gli appelli
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani esprimono il loro «forte rammarico» per l'approvazione da parte della Camera, con voto di fiducia, dei maxiemendamenti al disegno di legge in materia di sicurezza, che «provoca una profonda frattura nell'ordinamento nazionale, introducendo una serie di misure restrittive nei confronti dei cittadini immigrati, che agiscono nella sfera dei diritti fondamentali e della dignità umana».
«Nonostante i reiterati appelli promossi in questi mesi dalle organizzazioni sociali e dalla Chiesa - commenta il presidente delle Acli Andrea Olivero - il Governo ha scelto di procedere con il voto di fiducia su una materia che interroga profondamente le coscienze degli italiani e divide le stessa maggioranza parlamentare». L'auspicio è che «si trovi ancora al Senato si trovi la ragionevolezza necessaria» per modificarne i contenuti».
L'introduzione del reato di clandestinità nel nostro Paese - insistono le Acli - obbligherà ogni pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (vigili urbani, infermieri, insegnanti, impiegati pubblici) a denunciare il cittadino straniero irregolare, provocando «forti limitazioni nell'esercizio dei diritti fondamentali» e favorendo «un clima pericoloso di paura e di sospetto, che alimenterà la clandestinità anziché combatterla».
Sulla questione degli immigrati respinti sulle coste libiche, le Acli chiedono garanzie sulla loro sorte. «Chieda il Governo formalmente alla Libia - propone Olivero - il permesso di inviare una commissione parlamentare mista italiana ed europea per accertarsi delle condizioni delle persone respinte. Il diritto internazionale ci impone di garantire la sicurezza dei richiedenti asilo».
«Nonostante i reiterati appelli promossi in questi mesi dalle organizzazioni sociali e dalla Chiesa - commenta il presidente delle Acli Andrea Olivero - il Governo ha scelto di procedere con il voto di fiducia su una materia che interroga profondamente le coscienze degli italiani e divide le stessa maggioranza parlamentare». L'auspicio è che «si trovi ancora al Senato si trovi la ragionevolezza necessaria» per modificarne i contenuti».
L'introduzione del reato di clandestinità nel nostro Paese - insistono le Acli - obbligherà ogni pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (vigili urbani, infermieri, insegnanti, impiegati pubblici) a denunciare il cittadino straniero irregolare, provocando «forti limitazioni nell'esercizio dei diritti fondamentali» e favorendo «un clima pericoloso di paura e di sospetto, che alimenterà la clandestinità anziché combatterla».
Sulla questione degli immigrati respinti sulle coste libiche, le Acli chiedono garanzie sulla loro sorte. «Chieda il Governo formalmente alla Libia - propone Olivero - il permesso di inviare una commissione parlamentare mista italiana ed europea per accertarsi delle condizioni delle persone respinte. Il diritto internazionale ci impone di garantire la sicurezza dei richiedenti asilo».
Berlusconi vuole privatizzare la Sanità
"Il sistema sanitario nazionale non è irreversibile, è una conquista che deve essere difesa. Il governo, con il Libro Bianco del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sta silenziosamente tornando indietro". Dario Franceschini annuncia, al termine di un seminario del Pd sulla sanità, che "i Democratici manterranno accesi i riflettori su un problema di cui il governo non parla" ma che è urgente affrontare, "tanto più in un momento di crisi".
In pochi mesi, l'esecutivo "ha tagliato 13 miliardi di euro alla sanità, 7 sui livelli essenziali di assistenza, 6 sugli investimenti. Tagli per nulla teorici che incidono sulla rete ospedaliera e sui servizi ai cittadini".
Nel Libro Bianco, aggiunge Franceschini, "anche se il governo esplicitamente non lo dirà mai", è scritto "non che sistema pubblico e privato si integrano nell'erogazione di servizi" ma che "a fronte della riduzione degli investimenti pubblici, il privato è un pilastro. Così si mette in discussione il ruolo fondamentale" del sistema sanitario nazionale.
Il leader del Pd scandisce tuttavia, "perchè sia chiaro a tutti: nel momento più difficile della vita, quando incontrano la malattia, le persone hanno diritto ad essere trattate tutte allo stesso modo indipendentemente dal reddito e da dove vivono. Diremo no alla privatizzazione della sanità, no ai tagli, no alla riduzione degli investimenti sulla rete ospedaliera".
(Fonte: Dire)
In pochi mesi, l'esecutivo "ha tagliato 13 miliardi di euro alla sanità, 7 sui livelli essenziali di assistenza, 6 sugli investimenti. Tagli per nulla teorici che incidono sulla rete ospedaliera e sui servizi ai cittadini".
Nel Libro Bianco, aggiunge Franceschini, "anche se il governo esplicitamente non lo dirà mai", è scritto "non che sistema pubblico e privato si integrano nell'erogazione di servizi" ma che "a fronte della riduzione degli investimenti pubblici, il privato è un pilastro. Così si mette in discussione il ruolo fondamentale" del sistema sanitario nazionale.
Il leader del Pd scandisce tuttavia, "perchè sia chiaro a tutti: nel momento più difficile della vita, quando incontrano la malattia, le persone hanno diritto ad essere trattate tutte allo stesso modo indipendentemente dal reddito e da dove vivono. Diremo no alla privatizzazione della sanità, no ai tagli, no alla riduzione degli investimenti sulla rete ospedaliera".
(Fonte: Dire)
lunedì 11 maggio 2009
ANNA POLITKOVSKAJA
Una serata per parlare di libertà di stampa e per ricordare ricordare Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa a Mosca il 7 ottobre del 2006 a seguito dei suoi reportages dalla Cecenia e dei suoi articoli a difesa dei diritti umani, fortemente critici nei confronti della politica del presidente Vladimir Putin, pubblicati sulla Novaja Gazeta.
L'Ordine dei giornalisti del Veneto e il Circuito cinema del Comune di Venezia l'hanno organizzata per martedì 12 maggio 2009 alle ore 21, al centro culturale Candiani di Mestre (piazzale Candiani, dietro piazza Ferretto). Sarà l'occasione per proiettare il film "Letter to Anna", un interessante documentario, del regista svizzero Eric Bergkraut, vincitore del "Vaclav Havel Award 2008", che racconta il lavoro in cui era impegnata Anna Politkovskaja attraverso le testimonianze di colleghi e persone a lei vicine.
La proiezione sarà seguita da un dibattito sulla preoccupante situazione sul fronte della libertà di stampa in Russia, coordinato dal giornalista Giovanni Viafora, al quale parteciperà Andrea Riscassi, inviato della Rai di Milano, fondatore dell'associazione "Anna Viva" e autore di un libro sulla vicenda. Ingresso libero
L'Ordine dei giornalisti del Veneto e il Circuito cinema del Comune di Venezia l'hanno organizzata per martedì 12 maggio 2009 alle ore 21, al centro culturale Candiani di Mestre (piazzale Candiani, dietro piazza Ferretto). Sarà l'occasione per proiettare il film "Letter to Anna", un interessante documentario, del regista svizzero Eric Bergkraut, vincitore del "Vaclav Havel Award 2008", che racconta il lavoro in cui era impegnata Anna Politkovskaja attraverso le testimonianze di colleghi e persone a lei vicine.
La proiezione sarà seguita da un dibattito sulla preoccupante situazione sul fronte della libertà di stampa in Russia, coordinato dal giornalista Giovanni Viafora, al quale parteciperà Andrea Riscassi, inviato della Rai di Milano, fondatore dell'associazione "Anna Viva" e autore di un libro sulla vicenda. Ingresso libero
Il Partito Democratico è al 30%
Un dato a dir poco clamoroso. Un vero e proprio terremoto in vista delle elezioni europee di giugno. Il Partito Democratico è accreditato del 30%, soltanto due punti in meno rispetto al Popolo della Libertà (32%). Si tratta delle stime di 'Predict09.eu' della Burson Marsteller, con una ricerca sviluppata da tre dei più famosi scienziati politici del Vecchio Continente: Simon Hix (London School of Economics), Michael Marsh (Trinity College Dublin), and Nick Vivyan (London School of Economics). I dati dell'ultima analisi risalgono a giovedì 7 maggio.
Testa a testa per il terzo posto tra la Lega Nord (6,9%) e l'Italia dei Valori (6,7). L'Udc di Pierferdinando Casini si ferma al 5,4%. Ottimo il risultato della lista comunista Rifondazione - Pdci al 5,3%. Sfiora lo sbarramento del 4% la lista Mpa-Storace-Pionati-Pensionati al 3,7. Sinistra e Libertà di Nichi Vendola non va oltre il 3,3%.
Colpo di scena anche in Germania, con i socialdemocratici davanti ai conservatori della Merkel: 30 a 28%. In Francia il partito di Sarkozy ha cinque punti di vantaggio sui socialisti: 27 a 22%. Pessime notizie per Zapatero in Spagna, dove i Popolari sono al 40% contro il 37 del Psoe. Nel Regno Unito, infine, i laburisti di Brown sono quattro punti sotto i Tory's: 27 a 31%.
Testa a testa per il terzo posto tra la Lega Nord (6,9%) e l'Italia dei Valori (6,7). L'Udc di Pierferdinando Casini si ferma al 5,4%. Ottimo il risultato della lista comunista Rifondazione - Pdci al 5,3%. Sfiora lo sbarramento del 4% la lista Mpa-Storace-Pionati-Pensionati al 3,7. Sinistra e Libertà di Nichi Vendola non va oltre il 3,3%.
Colpo di scena anche in Germania, con i socialdemocratici davanti ai conservatori della Merkel: 30 a 28%. In Francia il partito di Sarkozy ha cinque punti di vantaggio sui socialisti: 27 a 22%. Pessime notizie per Zapatero in Spagna, dove i Popolari sono al 40% contro il 37 del Psoe. Nel Regno Unito, infine, i laburisti di Brown sono quattro punti sotto i Tory's: 27 a 31%.
Fonte: Affaritaliani.it
giovedì 7 maggio 2009
Franceschini: "Si torna alle leggi razziali"
«È immorale usare la paura per tornare, 70 anni dopo, alle leggi razziali"». Attacca sul ddl sicurezza il segretario del Pd Dario Franceschini, intervenendo a un incontro promosso dal Pd con associazioni e operatori nel settore dell'immigrazione. «Ci sono momenti in cui anche un riformista e un moderato - ha detto il segretario del Pd - deve alzare la voce: c'è stato un momento nella storia del nostro paese in cui bambini venivano cacciati dalle scuole a causa della loro religione», ed è quello che si rischia con l'introduzione del reato di clandestinità contenuto nel provvedimento. Per Franceschini, poi, la fiducia posta dal Governo sul ddl sicurezza «porta indietro l'orologio del tempo» e blinda norme didubbia costituzionalità. Anche se vengono eliminate le norme che permettono ai medici di denunciare i clandestini che ricorrono alle loro cure o quelle che impongono ai maestri di denunciare i clandestini che mandano a scuola i loro figli, il provvedimento rimane comunque discriminatorio dal momento che introduce il reato di clandestinità. «Viene introdotto il reato di clandestinità, che non è solo contro il buon senso, ma è contro la Costituzione, dal momento che la nostra Carta attribuisce alcuni diritti inviolabili non solo ai cittadini ma alla persona in quanto tale».«Bisogna smettere di dire le cose in base al consenso che ottengono - ha proseguito Franceschini - ci sono cose giuste che vanno dette anche se si rischia di perdere consenso. Una società che fa convivere le diversità è più giovane, bella e colorata di una che si chiude, è culturalmente una società più aperta in cui i ragazzi vivono meglio». Il segretario del Pd ha assicurato quindi una mobilitazione del partito dentro e fuori il Parlamento, anche insieme alle associazioni della società civile «perchè qui non si tratta di cronaca ma del rischio di cambiare la radice della nostra Costituzione e il rispetto della persona che essa difende».
(Fonte: IlSole24Ore)
mercoledì 6 maggio 2009
Sicurezza: Incomprensibile chiusura governo
«E' incomprensibile la chiusura al confronto da parte del Governo sul tema dell'immigrazione». Il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commenta la decisione del Consiglio dei ministri di autorizzare la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera. «In Parlamento si discute, ci si confronta e si vota - dice - non si fanno imboscate».
«Esiste una coscienza politica trasversale - spiega Olivero - che si è già espressa con il voto e con iniziative pubbliche per una profonda revisione del pacchetto sicurezza del Governo, con particolare riferimento alle misure che riguardano l'ingresso e il soggiorno dei cittadini stranieri in Italia. La società civile, le associazioni impegnate nel sociale, le organizzazioni cattoliche e di ispirazione cristiana hanno chiesto modifiche e proposto emendamenti puntuali su aspetti del disegno di legge ritenuti di particolare gravità, incontrando consensi e conferme nelle forze politiche e nei singoli deputati dell'opposizione e della stessa maggioranza».
Le correzioni apportate al disegno di legge nelle ultime ore non sono considerate sufficienti. «E' vero - conferma il presidente delle Acli - che sono stati corretti, per giunta parzialmente, i passaggi che imponevano l'obbligo di denuncia ai presidi e al personale sanitario, ma restano aperte questioni ugualmente gravi che riguardano l'iscrizione anagrafica dei minori, il diritto al matrimonio, i ricongiungimenti familiari, per non parlare delle ronde e del prolungamento della permanenza degli stranieri nei Centri di identificazione per l'espulsione».
«Il problema purtroppo è a monte - conclude Olivero - nell'idea che l'immigrazione sia una minaccia più che una risorsa. Nell'illusione che si possa ottenere la sicurezza senza garantire contemporaneamente percorsi reali d'integrazione per i cittadini stranieri».
«Esiste una coscienza politica trasversale - spiega Olivero - che si è già espressa con il voto e con iniziative pubbliche per una profonda revisione del pacchetto sicurezza del Governo, con particolare riferimento alle misure che riguardano l'ingresso e il soggiorno dei cittadini stranieri in Italia. La società civile, le associazioni impegnate nel sociale, le organizzazioni cattoliche e di ispirazione cristiana hanno chiesto modifiche e proposto emendamenti puntuali su aspetti del disegno di legge ritenuti di particolare gravità, incontrando consensi e conferme nelle forze politiche e nei singoli deputati dell'opposizione e della stessa maggioranza».
Le correzioni apportate al disegno di legge nelle ultime ore non sono considerate sufficienti. «E' vero - conferma il presidente delle Acli - che sono stati corretti, per giunta parzialmente, i passaggi che imponevano l'obbligo di denuncia ai presidi e al personale sanitario, ma restano aperte questioni ugualmente gravi che riguardano l'iscrizione anagrafica dei minori, il diritto al matrimonio, i ricongiungimenti familiari, per non parlare delle ronde e del prolungamento della permanenza degli stranieri nei Centri di identificazione per l'espulsione».
«Il problema purtroppo è a monte - conclude Olivero - nell'idea che l'immigrazione sia una minaccia più che una risorsa. Nell'illusione che si possa ottenere la sicurezza senza garantire contemporaneamente percorsi reali d'integrazione per i cittadini stranieri».
martedì 5 maggio 2009
Debora Serracchiani: Al Nord si può vincere
Il vecchio Berlusconi non è invincibile e il Partito Democratico ha idee e proposte per batterlo. Questa è la prima lone che ci arriva dalla vittoria a Trento, dove sono stata il 24 aprile. Una città che ha premiato la buona amministrazione e la serietà di Alessandro Andreatta. Le dimensioni del suo successo confermano che il Nord non è una riserva di caccia della destra, ma può e sa premiare il centro sinistra quando lavora bene sul territorio, lasciando da parte le polemiche e i dubbi e mettendo in primo piano i contenuti. L’antidoto migliore ai proclami di Berlusconi, perso nelle sue infinite beghe personali, e alle divisioni di una destra che sa solo chiudere gli occhi di fronte alla difficile realtà economica e sociale. Noi invece dobbiamo stare tra la gente, e offrirle alternative a quella che Franceschini ha giustamente definito la politica dei lustrini. Imitarla, sperando di riguadagnare terreno, sarebbe il peggiore errore che può commettere il centro sinistra. Il Pd, che a Trento ha sfondato la soglia del 30% ottenendo il triplo dei voti della Pdl, deve esserne la forza trainante. Consapevole della sua identità di formazione nuova e vitale, che non ha paura di lottare contro i pregiudizi e i luoghi comuni della vecchia politica. Non è un’impresa impossibile. Io, che ogni giorno viaggio per il Nord Est incontrando centinaia di elettori, sento che i tempi sono maturi per cambiare rotta. In tantissimi mi chiedono di continuare così, con un continuo scambio di idee, anche sui nuovi mezzi di comunicazione. La gente ha voglia di concretezza. Noi possiamo dargliela, riprendendoci i luoghi dove si fa politica. Piazze, mercati, fabbriche. I nostri luoghi.
(Fonte: L'Unità, 5 maggio 2009)
lunedì 4 maggio 2009
INTERROGAZIONE IDV
Antonio Borghesi, deputato dell'Idv, ha chiesto al governo di rispondere ad una interrogazione per chiarire se il presidente del Consiglio abbia avuto rapporti con minorenni, come, a suo avviso, dichiarato dalla signora Veronica Lario, moglie del premier. In particolare Borghesi, che è intervenuto in aula leggendo il testo dell'interrogazione, ha chiesto che sia lo stesso Berlusconi a rispondere e a chiarire ai cittadini di poter escludere di aver commesso qualcuno dei reati previsti dall'articolo 609 del codice. Borghesi ricorda che Noemi Letizia è divenuta maggiorenne pochi giorni fa mentre i rapporti con Silvio Berlusconi risalirebbero a tempo addietro. «La signorina in questione non ha smentito il fatto ed ha pure raccontato ai mezzi di informazione, con dovizia di particolari, di regali ed altri fatti che fanno retrocedere il rapporto ad alcuni anni addietro». «Dalle dichiarazioni della signorina - prosegue Borghesi - si evincono rapporti altamente confidenziali con il presidente del Consiglio; con il quale si sarebbe intrattenuta in più occasioni e in luoghi diversi». L'articolo 609 del codice penale, sottolinea il deputato dell'Idv nella sua interrogazione, «configura una serie di reati relativi a rapporti tra persone adulte e minorenni, in particolare nel caso in cui l'età di questi ultimi fosse inferiore ai 16 e ai 14 anni. Trattasi di reati che turbano fortemente i cittadini».
(Fonte: Corriere della Sera, 4 maggio 2009)
venerdì 1 maggio 2009
Libertà di stampa: l'Italia fa un passo indietro
[Scelto per voi] NEW YORK - L'Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale». La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un'organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.
CLASSIFICA - Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.
PROBLEMA ITALIA - Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.
CLASSIFICA - Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.
PROBLEMA ITALIA - Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.
Alessandra Farkas
(Fonte: Il Corriere della Sera)
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