Bruno Tabacci e Francesco Boccia a YouDem
Una gradita novità quella di ieri a Dem mattina, trasmissione in diretta della Tv del PD: a intervenire in studio è stato Bruno Tabacci, elemento di spicco dell'Udc, che ha inaugurato la prima partecipazione di un ospite politico non eletto nel Partito Democratico. Con lui anche il deputato democratico Francesco Boccia a discutere della crisi internazionale, delle misure adottate dal governo e delle prospettive future per l'interesse del paese.La prima battuta è stata relativa all'attuale situazione, critica, in cui verte Alitalia, al blocco delle trattative tra sindacati autonomi e vertici Cai e allo sciopero dei voli. Per Tabacci dopo i grandi festeggiamenti di Berlusconi per l'accordo raggiunto mesi fa ora “il re è nudo il prezzo lo pagano i cittadini. Le inesattezze delle politiche sindacali che si sono comportati come se fossero padroni della compagnia e la confusione con cui si ha governato il passaggio di Alitalia al nuovo soggetto, hanno portato alla crisi attuale”. É un giudizio molto critico quello di Tabacci per cui non si quo pagare un prezzo così rilevante per la chimera del “mito dell'italianità della propaganda di Berlusconi. Oggi si legge che Colaninno vuole come partner straniero AirFrance: un boccone prelibato per 16 amici imprenditori che vogliono cacciare fuori il meno possibile per quello che gli riguarda”. E mentre si discute con l'Ue in merito alla legittimità del prestito ponte ancora si discute “si dimentica che la compagnia francese era disposta a comprare Alitalia ad un prezzo più alto e con maggiori garanzie per i dipendenti. Alla fine AirFrance comprerà la nostra compagnia di bandiera in barba al piano quinquennale Cai con un conseguente vantaggio solo per gli imprenditori”.Anche Boccia è convinto che le vicende Alitalia rappresentino un classico “pasticcio all'italiana”. “Si tratta di propaganda elettorale che si trasforma in decisione politica. E gli imprenditori se ne sono approfittati. Nessuno ha guardato all'interesse del paese ma solo proprio interesse compreso il sindacato che non ha certo garantito gli interessi dei lavoratori. Davvero una brutta pagina di come fare capitalismo, una pagina che apparteneva al passato”.Dopo il sondaggio uscito ieri mattina su “le Rupubblica” ad'opera di Ipr Marketing che mostra il calo di consenso del governo Berlusconi, Tabacci ribadisce come “c'era da attenderselo. Il controllo mediatico sulla stampa è durato troppo. Basta pensare a quello che si leggeva tempo fa sul Corriere della Sera apertamente schierato quando dichiarava 'finalmente un governo che decide'. Tutto questo oggi davanti alla grave crisi che vive il paese rasenta il ridicolo. Qualche anno fa si assisteva alla cattiva coscienza di attribuire tutte le colpe al governo Prodi. Oggi si trovano nuove giustiicazioni. Tutte le volte che c'è Belrusconi al governo si assiste ad un disastro: prima le Torri gemelle oggi la crisi mondiale, fosse che porta sfortuna? Il giudizio critico del paese è destinato a crescere. Le elezioni in Trentino Alto Adige sono un segnale e non un sondaggio”.Proprio le elezioni in Trentino aprono la riflessione su nuovi scenari politici e nuove alleanze. Le porte potrebbero aprirsi per avvicinare il PD e l'Udc. Boccia, in tal senso, ha dichiarato che il Partito Democratico non può essere uno schieramento esclusivo, “l'Udc intercetta consenso storico del paese, che in alcune regioni è determinate. Dal Trentino ci arriva la necessità di fare una valutazione politica profonda che non lasciata ai singoli o a interviste sui giornali”.Sulla possibile alleanza con il PD Tabacci non si sbilancia ma preferisce ricordare come “il sistema elettorale è profondamente sbagliato. La riflessione va fatta cambiando un sistema di voto che da un premio di maggioranza troppo forte anche a chi ha ottenuto solo il 44% dei consensi del paese.L'Italia sta cambiando ma non seguendo le indicazioni del Nord America, bensì quelle del Sud America. L'interpretazione che Berlusconi dà al sistema istituzionale è deleteria. La misura della qualità va cambiata. In quel campo lui è il campione del mondo, infatti si è arricchito solo lui! E gli italiani se ne stanno accorgendo. Sta stravolgendo la costituzione sul piano sostanziale. Ha inaugurato un sistema presidenziale che elimina la figura del Parlamento perché viene suffragata solo dal consenso popolare. Si va verso l'idea argentina di Stato con quello che poi ne consegue. Negli altri stati nessuno gestisce il partito come se fosse proprietà privata, l'esempio viene dalla Germania o Francia”. Insomma Berlusconi continua con il suo pensiero di partito azienda.Condivide il concetto anche Boccia che dichiara “l'errore che non si può più fare è quello di accettare di giocare nel terreno di Berlusconi. In alcuni momenti storici ci siamo andati e abbiamo perso perché è chiaro che in quel mondo è lui che comanda: lui vende sogni e si regala certezze. Questa stagione è finita non per ragioni anagrafiche ma perché è finito un ciclo dove l'Italia arriva vecchia, povera e ripiegata su stessa con disperato bisogno di ripartire e di essere uno snodo vero tra Oriente e Occidente. Il mondo ora è molto più aperto: l'Italia che viene raccontata da Berlusconi è un paese che non c'è, una piccola provincia in difficoltà”. “Il parlamento – continua Boccia – è diventato un votificio a prescindere dalla discussione. È sconfortante vedere che, in commissione parlamentare, anche quando vedi il tuo interlocutore disposto a crederti non può farlo per gli ordini impartiti dall'alto”.Tabacci ha rincarato la dose affermando che Berlusconi nonostante abbia “nelle mani forte maggioranza ha proseguito a legiferare attraverso decreti legge convertiti con il contributo della fiducia. Certo molto efficie per il suo governo ma non per il benessere del paese. L'Italianità viene venduta come obiettivo da raggiungere in deroga a ogni regola con una vera operazione di potere, con Tremonti teorico della gestione e dignitario del pensiero leghista che viene tenuta calma”.Per Boccia c'è una grande sottovalutazione dell'impatto culturale anche – e soprattutto – da parte degli organi di informazione. “Esiste una generazione intera che da 10 anni vive anestetizzata. Il timore di toccare il potere acquisito dal partito di riferimento è troppo forte. E tutto questo in stretto legame con il mondo degli editori”. Per il deputato PD questi verranno ricordati “come gli anni della debolezza strutturale del politica e dove il mondo economico ha determinato la politica e non viceversa come ci hanno insegnato i grandi statisti del passato. Il perimetro dove l'economia dovrebbe agire dovrebbe essere determinato dalla politica”.Tabacci alla domanda su quale prospettive vedesse dopo le elezioni americane, ha dichiarato che è necessaria una revisione del modello di sviluppo mondiale e, soprattutto, analizzarlo in rapporto con la qualità dei prodotti. “Spero che l'elezione di Obama sia un valido contributo al cambiamento. L'alternativa non è rosea, basta pensare che se i cinesi, oggi massimi produttori del low cost - dalla qualità discutibile - volessero cambiare rotta e vivere alla americana sarebbero necessari altri quattro pianeti come la Terra”. A.Dra
(Fonte: www.partitodemocratico.it)
venerdì 14 novembre 2008
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