giovedì 6 novembre 2008

W "LE IENE" ANTI-CASTA

Le Iene e la Carlucci furiosa

Sketch del Trio Medusa vestiti da vigili urbani davanti a Montecitorio: multa ai parlamentari assenteisti. La deputata del Pdl si arrabbia: «La Camera ci tuteli da questa delegittimazione». E il Trio replica: vedrete tutto in onda. Interviene anche Fini.

«Mi chiedo come sia possibile che qualcuno abusi di una divisa di un pubblico ufficiale e aggredisca un parlamentare italiano, davanti a Montecitorio, senza subire alcuna conseguenza». A farsi questa domanda è l'onorevole Gabriella Carlucci (Pdl), la quale denuncia pubblicamente nientemeno che "Le Iene": «Non possiamo continuare a far finta di nulla. Il rischio di una delegittimazione delle istituzioni è quanto mai reale. Mi attiverò immediatamente per difendere la mia reputazione e la mia immagine con tutti gli strumenti che l'ordinamento mette a disposizione». Gabriella, erano "Le Iene", mica Sabina Guzzanti! Qualcuno avvisi la deputata del Pdl che gli sketch del Trio Medusa sono del tutto innocui, perché a quanto pare la più bella e potente delle tre sorelle Carlucci se l'è presa davvero e ha dichiarato guerra ai suoi colleghi di Mediaset. «È ora di dire basta ad un certo modo di fare televisione, becero e qualunquistico» ha continuato. I fatti: i tre simpaticoni del Trio Medusa vanno davanti al parlamento nel solito servizio di presa per il culo dei parlamentari assenteisti. Si travestono da vigili urbani, con tanto di fischietto e blocchetto delle multe, e si preparano a fare multe a quei deputati che in Aula non ci vanno quasi mai. I tre buffoni si imbattono nella Carlucci, vicepresidente della commissione per l'Infanzia, e la multano con la goliardia che li contraddistingue: 10 euro. Lei non ci sta e racconta in una nota che "oggi, dopo aver partecipato ai lavori della commissione, mentre mi trasferivo a Palazzo Montecitorio per partecipare ai lavori dell'Aula della Camera, alcuni inviati della trasmissione televisiva "Le Iene" travestiti da vigili urbani mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente, accusandomi, ingiustamente, di non essere presente in Aula e di non svolgere seriamente la funzione di parlamentare italiana". Urca, roba gravissima.Ma non finisce qui: «Non è più accettabile - prosegue la deputata Pdl - che i rappresentanti del popolo vengano continuamente offesi e aggrediti da inviati di questa trasmissione di dubbio gusto, senza avere alcuna possibilità di difendersi. Le istituzioni che rappresentiamo degnamente devono iniziare a tutelarci adeguatamente». E ancora: «Non permetterò a nessuno di infangare la mia personale storia politica. Nessuno può accusarmi di assenteismo o di scarsa partecipazione ai lavori parlamentari. Le statistiche pubblicate dalla Camera dei deputati - prosegue - dimostrano che la sottoscritta è presente al 100 per cento delle sedute ed al 97 per cento delle votazioni. Le classifiche basate sui dati relativi alla produzione di proposte di legge e di atti parlamentari mi vedono ai primi posti tra tutti i parlamentari italiani». Gabriè, hai finito? Sembra di sì. Ma sono quelli delle Iene a replicare a questa farsa italiota del "lei non sa chi sono io" da una parte e dei paladini anti-casta dall'altra: «Il miglior modo di difendersi dalle accuse insensate di questa signora - scrivono serissimi in una nota quelli delle Trio Medusa in un comunicato - è di mandare in onda integralmente i 10 minuti di video girato, senza tagli, in modo da far capire chi delegittima veramente le istituzioni e chi ha realmente aggredito "fisicamente e verbalmente" qualcun altro. Nonostante la signora Carlucci abbia divelto il microfono della telecamera e poi abbia sottratto e in seguito rotto il microfono-gelato, fortunatamente tutto l'accaduto è stato registrato e siamo felici di poterlo far vedere martedì sera integralmente». Altri parlamentari sono stati al gioco e hanno pagato i 10 euro simbolici di multa. L'episodio ha avuto conseguenze anche alla Camera, addirittura con un intervento del presidente Gianfranco Fini che ha replicato a un onorevole: «Lei sa, onorevole Brigandì che il fatto cui si riferisce fa parte della satira e non credo che si possa censurare una trasmissione satirica. Il problema del gusto è ben altro, ma ciò ovviamente è molto opinabile. Comunque - precisa Fini - questa è l'opinione personale del Presidente». La polemica di Vittorio Sgarbi con il Trio Medusa ha fatto scuola e i tre dopo essere stati definiti "culattoni e raccomandati" hanno anche scritto un libro. Sembra che ormai il copione preveda prima l'attacco delle "Iene", poi la reazione scomposta del parlamentare, i giornali che riportano la "notizia" con grande enfasi, due o tre servizi di controreplica delle "Iene" e come sempre tutto finisce a tarallucci e vino. Scommettiamo che anche questa volta andrà a finire così? (Fonte: Libero News)

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