Roma - Non bastano le rassicurazioni del governo a "tranquillizzare" le famiglie italiane esposte alle conseguenze della grave crisi finanziaria che sta attraversano l'Italia e l'Europa. E' quanto sostengono le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani in una nota elaborata dal proprio dipartimento welfare.«Già ora, infatti, - affermano le Acli - oltre ai danni sul patrimonio, le famiglie si trovano anche a subire la beffa delle rate dei mutui più salate e dei nuovi rincari per i beni di prima necessità». «Anche se la situazione è meno problematica di quella americana, bisogna evitare di commettere errori che potrebbero danneggiare le famiglie italiane già in difficoltà».Le Acli chiedono al governo di individuare «da subito» soluzioni che prevedano maggiore trasparenza dei mercati: «una sorta di ri-regulation capace di immettere fiducia nel sistema». Unitamente a un «piano di agevolazioni» per le famiglie che presentano difficoltà nei pagamenti del mutuo così da incidere da subito sulle cause della crisi.Sul lungo periodo, la preoccupazione delle Acli è quella di agire tempestivamente per «evitare che si verifichi di nuovo una situazione che metta in difficoltà gli ignari risparmiatori». Due le strade indicate: da una parte «l'educazione al consumo sobrio e responsabile» e la «formazione finanziaria delle persone». Secondo un'indagine della Banca d'Italia, infatti, soltanto il 47% delle famiglie italiane sa rispondere in modo corretto alle domande inerenti la cultura finanziaria. Un analfabetismo che colpisce in particolar modo gli anziani e le famiglie popolari.Dall'altra parte, scrivono le Acli, per arrivare a un sistema trasparente e in grado di tutelare e rispettare gli interessi delle famiglie, è necessario il «coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza nel processo di riscrittura delle regole e di controllo». «Bisogna insomma evitare - conclude la nota - che a riscrivere le regole del gioco siano di nuovo coloro che fin qui ci hanno condotto».
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