mercoledì 25 marzo 2009

Gioacchino Genchi non si tocca

Da ieri Gioacchino Genchi è stato sospeso da ogni funzione dalla Polizia di Stato. Col provvedimento di sospensione dal servizio sono stati ritirati il tesserino, la pistola e le manette. La motivazione è addirittura una replica ad un giornalista di Panorama che lo accusava di essere un bugiardo lasciata sulla sua bacheca di Facebook, in cui Genchi si difendeva in modo misurato e contenuto. Riteniamo che ieri si sia toccato il fondo in una vicenda che ha chiarito, qualora ce ne fosse stato bisogno, cosa può accadere a chi cerca di fare luce sui coni d’ombra di cui l’Italia è piena, a chi vuole dare giustizia ai familiari delle vittime delle stragi, a chi vuole smantellare i comitati d'affari e le nuove P2. Chi tocca i fili dell'alta tensione muore. Noi forse siamo ancora in tempo.
Siamo indignati e sconcertati da quello che sta accadendo ad uno dei migliori uomini dello Stato italiano, un uomo che forse quello stesso Stato fondato sul sangue delle stragi del 1992, non merita, come non lo meriteremmo noi se rimanessimo inermi ad assistere a questo massacro. Abbiamo deciso che è ora di reagire, e non più con comunicati, con articoli e con sterili prese di posizione. Noi vogliamo mostrarci, vogliamo farci vedere da chi in questo momento sta decidendo sul futuro del dott. Genchi. Senza violenza e senza aggressività, senza guerriglia, che non ce ne voglia il ministro Brunetta. Pacificamente vogliamo dimostrare che Gioacchino Genchi è circondato da persone per bene che nutrono per lui una stima e un'ammirazione incondizionata. Per questo vi invitiamo ai sit in davanti A TUTTE LE QUESTURE D'ITALIA SABATO 28 MARZO DALLE ORE 10 ALLE 15. Vi chiediamo di contattarci nonappena avrete formato un gruppo di almeno 10 persone per coordinarci e per darci un'unica regia che ci unisca in una manifestazione che sensibilizzi e che spieghi, a chi nulla sa di questa vicenda, cosa sta davvero accadendo. Noi temiamo che la sospensione di Gioacchino Genchi non sia il punto d’arrivo. Temiamo che altro possa accadergli. Reputiamo scandaloso, infine, che coloro che hanno dato il la a questa sporca vicenda, i Ros dei Carabinieri, siano guidati da un soggetto che in questo momento è sotto processo a Palermo con l´infamante accusa di favoreggiamento aggravato nei confronti di cosa nostra. E’ Mori che deve essere sospeso, non chi ha assestato colpi durissimi a cosa nostra, una organizzazione che non dimentica e colpisce chi lo stato non è riuscito a proteggere.

Sonia Alfano
Benny Calasanzio
Salvatore Borsellino

(Fonte: www.sonialfano.it)

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