martedì 31 marzo 2009

Franceschini sfida Berlusconi

Il leader del Pd: «Non mi candido alle Europee, io non imbroglio».

ROMA «Lancio io una sfida a Berlusconi. Facciamo tre dibattiti, uno con mille disoccupati, un altro con mille tra insegnanti e studenti e un altro con mille imprenditori e vediamo chi ha le proposte più convincenti per il paese». È questa la "contro-sfida" che il leader Pd, Dario Franceschini, rivolge a Silvio Berlusconi parlando alla Stampa estera.Sulla questione "Elezioni europee", il segretario del Pd, Dario Franceschini, risponde «no, grazie» al premier Silvio Berlusconi che lo aveva sfidato a candidarsi come farà lui. Il numero uno dei democratici ha poi aggiunto: «Si tratta di una sfida tutta berlusconiana, a chi imbroglia meglio gli italiani. Io rispondo, no, grazie. Non mi candiderò, l’Italia ha bisogno di chi lavora e non di chi imbroglia». «Farò come fa Fini - ha aggiunto - che è di destra ma è una persona seria, e siccome è incompatibile non si candiderà alle prossime elezioni». Berlusconi è «l’unico premier al mondo che nega l’esistenza della crisi e passerà i prossimi mesi facendo una lunga campagna elettorale. Ha confermato la scelta di candidarsi alle elezioni europee come capolista e io trovo che questa sia una vergogna». «È l’unico capo del governo al mondo - ha insistito il numero uno del Pd - che nei prossimi mesi, invece che a lavorare per risolvere la crisi, andrà in giro a fare comizi e chiedere voti. Dubito che persone come Sarkozy o la Merkel si candidino alle Europee come fa Berlusconi che dovrà dimettersi un minuto dopo l’elezione perché lo dice la legge».
(Fonte: La Stampa, 31 marzo 2009)

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