lunedì 9 marzo 2009

L'Italia cementificata

Il piano per la casa del governo, che secondo il premier Silvio Berlusconi avrà effetti formidabili, «è bocciato» perché si tratta «di una cementificazione dell'Italia» e per di più anche «campata sulla luna»: così il segretario del Pd Dario Franceschini, nel corso di In mezz'ora su Raitre, commenta la proposta del premier di un nuovo piano per l'edilizia.

RISCHIO CEMENTIFICAZIONE - «C'è assolutamente bisogno di far ripartire l'economia e le imprese, rimettere in moto gli artigiani, perchè gli italiani non avendo soldi non spendono più - ha detto il leader democratico - . Ma la proposta del governo è senz'altro uno sbaglio, una specie di cementificazione dell'Italia e per di più campata in aria». Per Franceschini si tratta di una proposta «un po' sulla luna» perché «Berlusconi parla di aggiungere due, tre stanze alle ville e dimostra così di non sapere come vivono gli italiani che stanno in condomini al terzo, o quarto piano, dove aggiungono le stanze sul pianerottolo?». Secondo il segretario del Pd perciò questo piano è «pericolosissimo» soprattutto in Italia perchè «quello che ci rende unici nel mondo è il paesaggio, i nostri centri storici. Così, invece, si rovina il territorio, quindi la proposta è bocciata: è come se un paese arabo bruciasse il petrolio».
«BERLUSCONI INADEGUATO» - Nel corso della trasmissione è stata ricordata la differenza di vedute sugli strumenti per affrontare la crisi. Il premier aveva ad esempio detto no all'ipotesi di un sussidio a favore di chi perde il proprio lavoro. «A nessuno di noi, nemmeno nella foga di un comizio - ha detto il leader del Pd - , è mai venuto in mente di dire che la crisi è colpa del governo Berlusconi; ma il modo inefficace e inadeguato in cui si affronta la crisi è certamente colpa del governo Berlusconi».«Noi abbiamo fatto proposte finalizzate all'emergenza del 2009 - ha aggiunto -, tra cui anche l'assegno di disoccupazione». Che però è solo un primo passo, perchè «non è che pensiamo di risolvere la crisi solo con questa misura».

(Fonte: Il Corriere della Sera)

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