Non è mai demagogica una battaglia per la legalità. Governo e maggioranza sbagliano a sottovalutare o a considerare strumentale una protesta legittima contro un decreto che è un condono a favore delle aziende, per fortuna poche, che si sono mosse nell'illegalità e non garantisce minimamente i tanti, tantissimi allevatori che in questi anni, a costo di enormi sacrifici, hanno rispettato regole e leggi. Come può il Ministro negare l'evidenza di fronte a dati così schiaccianti? Secondo i calcoli gli splafonatori che hanno generato oltre il 75% dei 168 milioni di multe per il superamento delle quote latte sarebbero appena 646, a fronte di 41 mila produttori. Zaia può tentare di giustificare il suo decreto, ma non lo può fare prendendo in giro il Paese. Noi siamo al fianco di chi protesta, sostenendo con convinzione e solidarietà la denuncia e l'allarme diffusi per lo scarso interesse del Governo nei confronti sia di quanti, anche elettori dell'attuale maggioranza, portano avanti una battaglia di legalità e trasparenza, sia per le Regioni che non sono state coinvolte sulle modalità di ripartizione delle quote nel territorio nazionale. Abbiamo chiesto e continueremo in tutte le sedi a chiedere la correzione del ddl di conversione del decreto sulle quote latte. Occorre che chi non ha rispettato in questi anni la legge, prima di poter usufruire dell'assegnazione delle quote, provveda al pagamento degli arretrati e rinunci ai contenziosi giudiziari. E inoltre, che vengano introdotte opportune garanzie in termini di contributi previdenziali e di copertura del Fondo di solidarietà per le assicurazioni.
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