La direzione del Partito Democratico ha approvato all'unanimità il regolamento che individua i criteri per la scelta delle candidature alle elezioni europee di giugno. Tra i requisiti richiesti, ribaditi con determinazione dal segretario Dario Franceschini nel suo intervento, l'imperativo che chiunque sia eletto nelle liste del Pd dovrà poi lavorare al Parlamento europeo. Dunque, i parlamentari democratici che saranno candidati dovranno garantire, qualora eletti a Strasburgo, le dimissioni dal parlamento italiano. Durante la direzione, inoltre, è stata ribadita l'indicazione, già preannunciata nei giorni scorsi da Franceschini della non candidabilità di amministratori il cui mandato non va a scadenza naturale in vista del voto di giugno. Questa norma, di fatto, va letta in chiave anti-Bassolino. Il presidente della Campania, che ci teneva molto a essere candidato alle Europee, rimane quindi fuori dalle liste, dato che le Regionali sono nel 2010 e non quest'anno. Dove non riuscì Veltroni... è riuscito Franceschini...
(Fonte: Affaritaliani.it)
lunedì 23 marzo 2009
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