mercoledì 14 gennaio 2009

Medio Oriente: Il Pd invita al dialogo

(ASCA) - Fare capire che la forza non può risolvere la crisi mediorientale e riportare la politica al centro del complesso problema che influenza il quadro internazionale: per farlo occorre un cessate il fuoco, subito, nella striscia di Gaza ma anche incoraggiare e sostenere i moderati all'interno del popolo palestinese e del mondo arabo. Questa l'indicazione venuta dal convegno del Pd sul Medio Oriente a cui sono intervenuti tutti i leader del Partito Democratico con un confronto diretto anche tra israeliani e palestinesi con gli interventi dei rispettivi ambasciatori. A indicare il sostegno ai moderati palestinesi come chiave di volta per cercare una soluzione che porti alla pace sono stati con parole simili sia il segretario Walter Veltroni sia Masimo D'Alema. Negli otto anni di presidenza di Bush si è rafforzata la convinzione -ha detto Veltroni- che ''la forza potesse sostituire la politica'': un errore di prospettiva e strategico che nell'area mediorientale si è tradotto in un rafforzamento di quell'estremismo che si voleva isolare ed eliminare. ''Talvolta -ha sottolineato Veltroni facendo l'esempio della guerra nei Balcani- la politica ha bisogno della forza, ma è la politica che usa la forza e non il contrario. Ecco noi oggi dobbiamo riportare la politica al centro e mi auguro che la nuova amministrazione americana voglia scegliere questa strada. Mi auguro che si proponga di riportare ad un tavolo di confronto israeliani e palestinesi''. Veltroni ha anche invitato a tenere presente che tra le difficoltà della regione c'è la particolare situazione di Israele, ''un paese che si sente ed è assediato''. Di fronte alla ''grandissima inquietudine e angoscia per il conflitto'' per Veltroni, oltre a lavorare per un cessate il fuoco è essenziale ''sollecitare il dialogo tra le forze moderate''. E in quest'opera una particolare cura va riservata a Israele perché segua ''la via dell'attenzione alle forze moderate all'interno del popolo palestinese con cui aprire il dialogo''. Per il segretario Pd sono poi necessari ''aiuti umanitari'' internazionali e la presenza di una ''forza internazionale'' sul modello di quella dispiegata in Libano.Giusta è stata defginità l'indicazione dell'ambasciatore israeliano perché l'Europa sia equidistante (''Non si deve schierare''). ''Vale anche per gli stati -ha detto Veltroni- e vale anche per lo stato italiano che fino ad oggi è rimasto in silenzio''.

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