«Le Br si sentivano di sinistra e in nome della classe operaia compivano il più velenoso attentato contro i lavoratori». Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, ha ricordato l'uccisione, trenta anni fa, dell'operaio e sindacalista dell'Italsider, Guido Rossa, che aveva segnalato alla vigilanza la presenza in fabbrica di fiancheggiatori dei terroristi. «Le Brigate Rosse uccisero un operaio - ha sottolineato Veltroni - non un delatore, come scrisse qualche giornale, ma un democratico vero, che credeva nelle leggi dello Stato e voleva tutelare la vita di altre persone. Coerente con le sue idee, Rossa si era schierato, aveva capito l'errore di chi diceva "né con lo Stato né con le Br" e aveva denunciato chi diffondeva materiale dei terroristi».Il segretario del Pd ha citato tante altre vittime del terrorismo, e si è chiesto, riferendosi all' uccisione di Aldo Moro, «se Moro e Berlinguer avessero potuto portare avanti il loro progetto quale Paese sarebbe diventata l'Italia». Sabina Rossa, figlia del sindacalista ucciso ed oggi deputato del Pd, ha ricordato come il padre fosse una persona «positiva, solida nelle sue convinzioni, coerente nella vita con i suoi ideali e con una grande ricchezza civile e morale». La parlamentare ha chiesto «alla politica di saper cogliere le inquietudini giovanili per evitare nuovi drammi, perchè trent'anni fa non ne fu capace».
(Fonte: L'Unità, 24 gennaio 2009)
domenica 25 gennaio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento