Con alle spalle il castello di Ferrara, un luogo simbolico della resistenza dove il 15 novembre del 1943 undici cittadini vennero trucidati dal fascismo, Dario Franceschini, come promesso nel discorso di candidatura davanti ai delegati dell'Assemblea Nazionale del Pd, ha compiuto il primo atto politico del suo mandato da segretario del Partito Democratico. Alla presenza di diverse centinaia di persone, di Ferrara e fuori città, venuti a sostenerlo nel primo giorno del suo nuovo incarico, il neo eletto segretario ha voluto iniziare l'esperienza alal guida del partito giurando sulla Costituzione italiana portata direttamente dal papà Giorgio, partigiano durante la seconda guerra mondiale. "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare le leggi e la Costituzione ed esercitare le funzioni di segretario del Partito democratico nell'interesse esclusivo della nazione". Appena ha finito di pronunciare queste parole Franceschini ha dichiarato ai cronisti presenti: "E' anomalo che un dirigente politico legga la formula di giuramento alla Costituzione che è imposta soltanto al presidente del Consiglio dei ministri - ha detto - credo che ci aspettino mesi molto duri". Quello di oggi, ha aggiunto il neo segretario, "non è il momento nè il luogo per fare discorsi; voglio ringraziare voi e la città per la sua tradizione civile, democratica e antifascista. Mi scuso con mio papà per l'emozione che gli ho dato, e anche mia mamma che oggi è qui con voi". Fino a qualche decennio fa, ha continuato, "la Costituzione, l'antifascismo e la laicità erano valori condivisi da tutte le forze politiche anche se contrapposte. Oggi sembra che non sia più così. Noi vogliamo che torni ad essere così. Saranno mesi e anni difficili, ma noi alla fine vinceremo".Dopo quel gesto, Dario Franceschini ha rivolto un appello alla base del Pd e attacato il governo, in particolare il premier Silvio Berlusconi: "Non è il momento della delusione, dell'astensionismo, nè del disimpegno. E' il momento in cui tutti gli italiani comincino una lunga battaglia per difendere la democrazia italiana" dice il segretario. Ed è a questo punto che Franceschini torna a criticare il premier che "ha in mente un paese in cui il potere viene sempre più tacitamente concentrato nelle mani di una sola persona. Questo è contro la Costituzione a cui lui ha giurato fedeltà".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento