martedì 10 febbraio 2009

Giorno del Ricordo

Il Giorno del ricordo che è stato voluto dal Parlamento corrisponde "all'esigenza di un riconoscimento umano e istituzionale già per troppo mancato e giustamentesollecitato". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parla al Quirinale in occasione della giornata che ricorda la tragedia delle foibe e l'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia di 350mila italiani nel dopoguerra e rivendica la necessità di conservare la memoria e di coltivarla, respingendo ogni accusa di revanscismo e nazionalismo.

Il Giorno del ricordo "non ha a nulla a che vedere col revisionismo storico, col revanscismo e col nazionalismo" ma l'Italia, ieri come oggi, ha detto oggi Napolitano al Quirinale nel giorno in cui si celbrano le vittime delle foibe, per il Capo dello Stato non si possono dimenticare le sofferenze, "sino a un orribile morte" inflitte a italiani "assolutamente immuni da ogni colpa".
Napolitano dice no al revisionismo storico ma anche che non si possono cancellare le sofferenze di tanti italiani innocenti che furono infoibati tra il 1943 e il 1945 dal regime comunista di Tito.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini si è fatto promotore di un'iniziativa legislativa che mira a restituire nei documenti l'identità "italiana" agli esuli istriani, giuliani e dalmati. Fini ne parla in una risposta ad una lettera di un'esule dalmata, la signora Federica Haglich, pubblicate entrambe oggi da "Il Gazzettino". La donna pone il problema dell'identità nei documenti anagrafici che lei ed altri esuli ottengono dallo Stato italiano con l'indicazione di nazionalità "yugoslava". Fini rende noto di aver scritto personalmente al presidente del Consiglio e al ministro dell'Interno "affinché possano individuare quanto prima una soluzione legislativa per poter annotare nei documenti di identità degli esuli e dei loro familiari la dicitura italiana anziché 'yugoslava"'.

'Ancora lunga è la strada da percorrere affinché la tragedia delle foibe e dell'esodo delle genti istrodalmate riesca a innervare la coscienza storica e morale della Nazione'. Lo ha detto oggi Ettore Rosato, deputato del PD e membro del Copasir, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo. 'Ritengo di alto valore simbolico - prosegue - l'aver ospitato a Montecitorio la rievocazione del dramma di chi, vittima di brutale ideologia o di meschini interessi, perse beni, terra e spesso la vita'. 'Proprio in omaggio a queste sofferenze e alla verita' storica, nello spirito del Giorno del Ricordo - secondo Rosato - sarebbe apprezzabile un'iniziativa del Dipartimento dell'informazione, comunicazione ed editoria, volta a promuovere sui media anche l'uso della toponomastica italiana per quei luoghi, borghi e città d'Istria e Dalmazia che per lunghi secoli videro viva eradicata la lingua e la cultura veneta'. 'Oltre ai riconoscimenti simbolici, però - puntualizza Rosato - le sofferenze degli esuli attendono dallo Stato provvedimenti concreti, che assicurino equi indennizzi, benefici previdenziali, restituzione dei beni. Tutti nodi che sono sul tavolo di coordinamento tra il Governo e le associazioni degliesuli - conclude Rosato - affidati allo sperimentato equilibrio del sottosegretario Gianni Letta e al senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Uniti, spero, dal doveroso impegno di non arrivare troppo tardi'.

Nessun commento: