domenica 22 febbraio 2009

Il Veneto democratico con Franceschini

Franceschini: Giaretta, "Ottimo l’annuncio che darà più spazio nel partito ai territori".

"Chi con una certa supponenza aveva battezzato Dario Franceschini "il signor nessuno” si deve oggi ricredere. Quello del nuovo segretario del Partito Democratico è stato un grande discorso di un vero leader, pronunciato con l’umiltà necessaria di fronte alla gravità della sfida ma anche con il coraggio delle parole chiare sui temi difficili".Il segretario regionale del Partito Democratico del Veneto Paolo Giaretta saluta con queste parole la relazione di Dario Franceschini, che a breve riceverà il mandato dall’Assemblea Nazionale, riunita in queste ore alla Fiera di Roma, a guidare il partito fino al congresso di ottobre."L’Assemblea Nazionale, l’organo più importante della rappresentanza democratica - rileva Giaretta - si è espresso nettamente, con grande consapevolezza del passaggio difficile, mettendo in fila i problemi: prima fare bene alle Amministrative e alle Europee di giugno e subito dopo questa scadenza importante affrontare il congresso e le primarie. A guidare le scelte dell’Assemblea c’è stata molta determinazione e il senso della criticità del momento. È riemerso forte l’orgoglio di partito, l’idea che il progetto del PD è troppo bello per farlo affondare per debolezza o viltà"."Ora le parole si sono esaurite - conclude il leader dei democratici veneti - e saranno i fatti che dovranno dimostrare, già dai prossimi giorni, che Dario Franceschini rappresenta quella parte del gruppo dirigente consapevole che si devono correggere alcuni difetti che hanno appesantito il volo di Veltroni, come l’eccesso di centralismo. Due sono gli annunci importanti fatti dal nuovo leader: la necessità di concentrarsi sui temi che riguardano le condizioni di vita dei cittadini e la forte scelta di un partito che cammina sulle gambe dei territori e non su quelle della nomeclatura, con una maggiore attenzione ai contributi di idee e di uomini che può dare la periferia. Da domani, dunque, si ricomincia".

Giacon: "Franceschini riparte dal coraggio della verità".

"Franceschini è l’uomo giusto al momento giusto. È stato chiaro e coraggioso, ha parlato con il cuore. Mi ha colpito quando ha dichiarato, "Non tratterò con nessuno, sceglierò io direttamente i dirigenti nazionali”, confermando così lo sforzo di archiviare il correntismo ed il fiorire di fazioni e fondazioni che tanto hanno messo a rischio il progetto democratico".Lo afferma Paolo Giacon, responsabile della segreteria politica di Paolo Giaretta, presente all’assemblea nazionale oggi a Roma, assieme a una nutrita delegazione di costituenti veneti. Giacon, in tempi non sospetti, aveva fondato il gruppo facebook "sostenitori di Dario Franceschini"."Franceschini è partito quasi sottovoce, emozionatissimo - racconta il dirigente veneto - Piano piano la frequenza degli applausi è cresciuta e l’assemblea ha riconosciuto in lui un nuovo leader autorevole, una nuova guida, non un reggente ma un segretario con pieni poteri. Franceschini ha promesso di usare subito tutti i suoi poteri da segretario, azzerando il governo ombra ed il coordinamento nazionale. Ha promesso spazio ai giovani e alle donne, soprattutto a quelli che provengono dalla gavetta del territorio e nuove forme di collegialità. Ha dichiarato che sarà un segretario a termine: rimarrà fino ad ottobre, data del congresso, interpretando il suo ruolo come servizio. Ha anche ammesso errori e condiviso le medesime responsabilità di Walter Veltroni".Giacon valuta dunque la relazione di Dario Franceschini "una relazione a tutto campo che intercetta pienamente la sensibilità, le emozioni e le esigenze della platea democratica", "Il leader vuole costruire un tessuto di valori condiviso: laicità dello Stato, solidarietà, sicurezza, centralità della persona e del lavoro. Non si è sottratto dal toccare i temi più scottanti dell’attualità politica come il testamento biologico e i recenti decreti legge del Governo. È ritornato poi sulla lotta serrata all’evasione fiscale - spiega il dirigente veneto - Ha rivendicato la necessità di costruire un partito capace di fare opposizione propositiva ma nello stesso tempo dura ed autorevole di fronte alla drammatica incapacità del governo di affrontare questa crisi. Ha parlato di una forma moderna di autoritarismo di Berlusconi che non vuole governare il paese ma vuole diventare padrone d’Italia, arrivando al cinismo di attaccare la costituzione attorno al letto di una ragazza morente".Secondo Giacon, intorno a Dario Franceschini il partito ha ritrovato la sua unità. "Oggi il PD ha ritrovato la sua unità attorno ad un nuovo leader - conclude - Ora non ci resta che concentrare il nostro sforzo verso il prossimo appuntamento elettorale. Il PD dovrà intercettare il voto moderato, riformista, dei tanti delusi della Lega Nord e del Popolo della Libertà. Sono dunque in piena sintonia con le novità e il rilancio di Franceschini. Non è il momento della delusione e della fuga ma di un atto di fiducia e di amore verso il partito che abbiamo sognato e aspettato per anni. È il momento di raccogliere tutte le forze per difendere la democrazia italiana. Domani a Ferrara, quando il nuovo segretario giurerà sulla Costituzione, saremo tutti idealmente con lui".

Silvestri (Giovani Democratici), "L’elezione di Franceschini è la migliore risposta alla crisi del Pd".

"La giornata di oggi è stata all’insegna di due parole chiave: responsabilità e fiducia. La scelta dell’Assemblea Nazionale è stata infatti animata dal senso di responsabilità e dalla necessità di non aprire nuove fasi di conflitti interni, dando fiducia a Dario Franceschini, nuovo segretario con pieni poteri".Lo afferma Filippo Silvestri, segretario regionale dei Giovani Democratici del Veneto, il movimento giovanile del PD. "L’elezione di Franceschini, leader autorevole e credibile, è la migliore risposta alle difficoltà di questi giorni – continua Silvestri - Ho apprezzato in particolare il richiamo a costruire un’opposizione non populista ma nello stesso tempo autorevole, determinata e concreta, criticando la deriva di autoritarismo del Governo Berlusconi"."Si apre una grande opportunità per noi giovani del PD - conclude il leader dei Giovani Democratici del Veneto - Siamo chiamati ad essere i garanti e i protagonisti del rinnovamento della proposta politica democratica".

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