(Fonte: Il Messaggero)
giovedì 5 febbraio 2009
Napolitano fermi il "poker di porcherie"
ROMA (5 febbraio) - Silvio Berlusconi si appresta a varare un «poker di porcherie», di fronte al quale il presidente della Repubblica non può restare inerte. E' il contenuto della lettera che Antonio Di Pietro indirizza a Giorgio Napolitano. «Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, a opera dell'attuale governo - scrive il leader dell'Idv - sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni '30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto».Dopo il «massiccio» ricorso a decreti legge e fiducie, aver occupato «occupato l'informazione pubblica e privata in totale conflitto di interessi», «mortificato», con il Lodo Alfano il principio dell'uguaglianza della legge, ora il premier è rponto per un «poker di porcherie degno del peggior modello argentino».Di Pietro si riferisce «alla nomina dei componenti del Cda Rai, la modifica dell'organo di autogoverno della Corte dei Conti, la limitazione delle intercettazioni telefoniche, la modifica dei regolamenti parlamentari. Occupando la Rai, i cittadini non potranno più sapere quel che accade nelle segrete stanze del potere e non potranno più esercitare alcun controllo democratico. Modificando i componenti della Corte dei Conti - che ha il compito specifico previsto dalla Costituzione di controllare i conti della pubblica amministrazione - si mette anche tale organismo sotto il controllo dell'esecutivo che, quindi, potrà falsificare a proprio piacimento i bilanci dello Stato senza che nessuno possa impedirglielo». «Limitando indiscriminatamente le intercettazioni telefoniche - continua Di Pietro - si impedisce alla magistratura di fare il proprio dovere e di contrastare efficacemente la criminalità organizzata. Stravolgendo i regolamenti parlamentari si impedisce all'opposizione di esercitare i suoi diritti costituzionali e si riduce il parlamento a un semplice zerbino dell'esecutivo».
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